Dai mondiali di nuoto il progetto per l’Africa “65 pozzi per 65 medaglie”
“Una festa dell’acqua anche per chi è senz’acqua”, questo lo slogan dei XIII Campionati
mondiali di nuoto iniziati sabato scorso e in programma fino al 2 agosto. Un’iniziativa,
a cui partecipano atleti di 180 Paesi, uniti per favorire la costruzione di 65 pozzi
in Africa, tanti quanti sono i titoli mondiali assegnati in gara. Ad ogni pozzo, riferisce
l’agenzia Sir, verrà dato il nome di un campione. L’evento è stato realizzato grazie
al Comitato Organizzatore Roma09 e al Comune di Roma. A beneficiare dell’iniziativa
sarà Amref, organizzazione no profit africana che lavora da più di mezzo secolo per
la salute del continente. “Più di un miliardo di persone in tutto il mondo – spiega
l’associazione - sono costrette a utilizzare acqua contaminata, veicolo principale
delle malattie. L’assenza di acqua potabile è una delle cause fondamentali del circolo
vizioso fame, malattia, povertà”, mentre “l’acqua pulita e l’igiene sono tra le medicine
preventive più efficaci a disposizione dei governi per ridurre le malattie infettive”.
Ogni anno, prosegue l’Amref, “circa 1,8 milioni di bambini muoiono a causa di tifo,
colera, dissenteria, gastroenterite e diarrea. L’accesso ad acqua pulita può ridurre
i tassi di mortalità infantile di oltre il 20%”. L’organizzazione ha già individuato
le aree di intervento in Kenya e in Tanzania. (A.D.G.)