2009-07-18 15:45:56

L’impegno dei salesiani nello Sri Lanka per il recupero degli ex bambini soldato


La guerra civile nello Sri Lanka ha lasciato tracce e ferite profonde sulla vita dei bambini, soprattutto a causa del triste fenomeno dei bambini-soldato messo in atto dai ribelli delle Tigri Tami. Oggi i Salesiani sono fortemente impegnati per il recupero di questi bambini che, secondo la “Coalizione contro l’uso dei bambini soldato”, erano reclutati dai ribelli del Liberation Tiger of Tamil Eelam (Ltte) anche all’insaputa delle famiglie, soprattutto nelle aree di Batticaloa, Jaffna e Mannar. Ieri questi ragazzi erano brutalizzati e indottrinati, oggi vengono accolti e educati all’amore. “Alcuni ex bambini soldato sono insegnanti e curano altri ragazzi. Questo è il nostro contributo al processo di pace, nella vita concreta”, spiegano i Salesiani di Murunkan, nella diocesi di Mannar, in una dichiarazione riportata dall’agenzia Fides. E’ stato il governo stesso a chiedere ai religiosi di curare oltre 500 ragazzi, ex combattenti nelle file dei ribelli tamil. I bambini sono stati divisi in 17 centri, sparsi sul territorio dell’isola, dove i Salesiani si occupano della loro piena riabilitazione fisica, psicologica, sociale e culturale. Si tratta di ragazzi in media di 11-12 anni, che hanno conosciuto la violenza, hanno ucciso e hanno visto i loro coetanei morire. Sono stati manipolati dai guerriglieri, educati all’odio e alla rivalsa, che oggi vogliono dimenticare la guerra. I Salesiani offrono loro ospitalità, lezioni scolastiche, formazione professionale nell’artigianato e nella meccanica. Soprattutto – raccontano - “doniamo loro una nuova vita, fatta di serenità e amore, non della violenza a cui sono stati tragicamente abituati”. Gli operatori e i volontari del Centro di Mannar cercano dunque di risanare le loro vite. “All’inizio – spiegano i religiosi - sono impauriti, chiusi, inibiti. Hanno malattie fisiche e difficoltà psicologiche. Pian piano guariscono, si aprono, riacquistano fiducia, vanno a scuola e sono pronti a imparare: hanno tanto desiderio di condurre una vita normale, di giocare, come veri bambini”. Secondo l’Unicef i bambini soldato utilizzati in vent’anni di guerra sono stati almeno 50mila, a cui si aggiungono orfani, ragazzi abbandonati, sfollati, feriti o colpiti dal conflitto. (E. B.)







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