Il Papa prosegue serenamente il suo riposo a Les Combes, dopo la frattura al polso
subita ieri. Confermati tutti gli impegni
Una notte tranquilla e una prima parte di giornata trascorsa serenamente: è quanto
vissuto nelle ultime ore da Benedetto XVI, dopo la caduta accidentale di ieri nello
chalet di Les Combes, che gli ha procurato una frattura al polso destro e lo ha costretto
a una degenza di alcune ore all’Ospedale Parini di Aosta, dove i sanitari hanno provveduto
a ridurre la frattura e ad applicargli un tutore gessato. Il direttore della Sala
Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, ha confermato che il soggiorno del Pontefice
in Valle d’Aosta proseguirà come da programma, a partire dalla recita dell’Angelus
di domani a Romano Canavese, città natale del cardinale segretario di Stato, Tarcisio
Bertone. Il servizio di Alessandro De Carolis:
La “routine”
della vacanza non ha subito sostanziali modifiche. Per Benedetto XVI, che ieri si
è congedato dall’Ospedale di Aosta con il sorriso e in buone condizioni generali di
salute, il giorno successivo all’infortunio al polso lo ha visto riprendere sin dal
mattino le consuete abitudini dei primi giorni di vacanza - la celebrazione della
Santa Messa, la colazione - anche se certamente con qualche inevitabile cambiamento,
come spiega il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico
Lombardi: R. - Il Papa sta imparando a convivere
con questa leggera ingessatura e con il polso bloccato che, naturalmente, sono un
qualcosa che condiziona un po’ la vita quotidiana. In particolare, condizionano per
il Papa lo scrivere a mano, che è la cosa che lui desiderava molto fare in questi
giorni e alla quale deve, almeno in certa misura, rinunciare. Nel complesso, però,
la situazione è piuttosto incoraggiante: pare che l’incidente si possa considerare
concluso. D. - Questo fa anche pensare che non ci saranno modifiche
al programma ufficiale di questi giorni? R. - Sì, esattamente.
Viene confermato l’Angelus domani a Romano Canavese: secondo il programma, il Papa
si recherà là in elicottero, celebrerà l’Angelus e poi avrà un pranzo insieme ai parenti
del cardinale Bertone e ad altri invitati, e poi rientrerà a Les Combes. E anche nei
giorni successivi, il Papa rimarrà a Les Combes, come previsto, e si prevede anche
un incontro con i Vespri nella cattedrale di Aosta, venerdì prossimo, e l’Angelus
la domenica successiva. Ecco: quindi, tutti gli elementi di programma pubblico che
erano stati previsti, sono conservati. Che Benedetto XVI potesse
e avesse l’intenzione di proseguire il suo soggiorno a Les Combes era in qualche modo
apparso evidente già al momento dell’uscita dall’ospedale. Quel suo sorriso disteso
- cercato con insistenza dagli obiettivi delle telecamere e dei fotografi - e i saluti
cordiali ai giornalisti e alle persone radunatisi all’esterno hanno mostrato una grande
serenità d’animo da parte del Papa. Solo due dettagli - la porzione di bendatura bianca
che fuoriusciva appena dalla manica destra della sua veste talare e l’Anello del Pescatore,
simbolo dell’autorità pontificia, passato alla mano sinistra - lasciavano trapelare
con discrezione le conseguenze di quanto aveva dovuto subire. Quel sorriso è stato
eloquente più di ogni parola e l’inviato di Avvenire in Valle d'Aosta, Salvatore
Mazza, descrive il cambiamento avvenuto tra ieri e oggi stato d’animo della
gente alla notizia che il Papa resterà a Les Combes: R. - E’
proprio la classica atmosfera da “la paura è passata”. Tra la gente c’è questo passaparola:
“Il Papa resta, non va via. Il programma è confermato”. Insomma, è un’atmosfera molto
rilassata. In questa circostanza si è visto veramente quanto affetto ci sia in questa
regione per il Papa. L’estrema discrezione con cui questa gente della Valle vive queste
vacanze potrebbe far pensare quasi ad una indifferenza. Invece no, è proprio un senso
di rispetto profondo per il bisogno del Papa di riposare. E nel momento in cui è nata
la preoccupazione si è visto veramente l’amore che questa gente prova per il Papa.
D. - Facciamo un passo indietro: come sono state ieri le ore
di attesa, fino a quel sorriso liberatorio del Papa? R. - La
cosa più bella era vedere la gente di Aosta, che si è raccolta attorno all’ospedale,
e voleva capire, e anche quando ha capito ha voluto aspettare che il Papa uscisse,
saltando il pranzo, restando in piedi, soltanto per vederlo passare, salutarlo, applaudirlo
e manifestargli il proprio affetto. Dalle 10 del mattino alle
16, dunque, Benedetto XVI è stato in modo imprevisto un paziente "speciale" dell’Ospedale
Umberto Parini di Aosta. Un paziente che tuttavia non ha voluto - hanno sottolineato
le cronache - usare dei suoi privilegi per sveltire la breve degenza, attendendo il
suo turno in sala operatoria, scusandosi quasi per il trambusto in qualche modo arrecato,
soffermandosi in preghiera o conversando con i sanitari, in attesa di essere sottoposto
all’intervento di riduzione della frattura al polso destro. Ora, tra i molti auguri
di “pronta guarigione” giunti a Benedetto XVI - tra i quali quello del presidente
della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano - spiccano quelli del cardinale Angelo
Bagnasco e di tutti i vescovi italiani, che concludono il loro messaggio di “affettuosa
vicinanza” con l’auspicio per il Papa di continuare a “ristorarsi e godere della natura
creata di Dio”.