Il Papa sottoposto a intervento per la riduzione della frattura al polso destro, accusata
dopo una caduta nello chalet di Les Combes. Le sue condizioni sono buone
Ha suscitato dispiacere e un’immediata ondata di solidarietà la notizia dell’infortunio
occorso questa mattina a Benedetto XVI, durante il suo periodo di riposo estivo a
Les Combes, in Valle d’Aosta. In seguito a una caduta "accidentale" nello chalet che
ne ospita il soggiorno in montagna, il Papa ha riportato una frattura al polso destro
che in tarda mattinata è stata sottoposta, dopo gli esami radiologici del caso, a
una riduzione da parte dei sanitari dell’ospedale di Aosta. I particolari nel servizio
di Alessandro De Carolis:
E’
stata una caduta "accidentale" e non dovuta a un malore, avvenuta questa notte nella
sua camera, a causare la frattura al polso destro che ha costretto Benedetto XVI a
interrompere il suo soggiorno in montagna e a trasferirsi, verso le 9.45, all’ospedale
“Umberto Parini” di Aosta. I sanitari lo hanno sottoposto agli accertamenti clinici
del caso e, successivamente, a un intervento di ricomposizione, condotto in anestesia
locale dall'equipe guidata dal primario ortopedico dell'Umberto Parini, il dott. Manuel
Mancini. Accanto al Papa, anche il suo medico personale di fresca nomina, il dott.
Patrizio Polisca, che ha emesso al termine dell'intervento un comunicato definendo
"buone" le condizioni generali del Pontefice e ribadendo che a breve potrà "tornare
alla sua residenza". Il dott. Polisca è entrato anche nel merito, spiegando che Benedetto
XVI è stato sottoposto "ad intervento di riduzione e osteosintesi in anestesia loco-regionale,
con applicazione di tutore gessato". La notizia dell’infortunio
- subito diffusa dai media in un continuo rimbalzare di voci - era stata confermata
in mattinata dal direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi,
il quale ha precisato che Benedetto XVI prima di raggiungere l’ospedale di Aosta ha
comunque potuto celebrare Messa e fare colazione. Quindi, successivamente, aveva aggiunto:
“L’intervento
compiuto per la riduzione della frattura è andato bene e nel pomeriggio si può prevedere
che il Papa rientri a Les Combes. Poi ciò che riguarda il programma successivo, si
spera possa essere conservato”.
A seguire ora per ora il corso degli
eventi è stato, fra gli altri giornalisti presenti ad Aosta, l’inviato del quotidiano
Avvenire, Salvatore Mazza, che descrive al microfono di Luca
Collodi la reazione degli abitanti del capoluogo: “Si
è raccolta parecchia gente qui, fuori dell’ospedale, e appena si è sparsa la notizia
ha cercato di capire come stesse il Papa. Sono ancora qui fuori in attesa. Per una
volta, la preoccupazione per il Papa ha avuto il sopravvento sulla discrezione che
ha sempre accompagnato i soggiorni del Papa in Valle d’Aosta. Diciamo che c’è stato
un moto di affetto molto evidente e molto spontaneo”.
Da
esponenti istituzionali italiani, al presidente della Regione Valle d'Aosta,
Augusto Rollandin, al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, la mattinata ha visto
anche l’intrecciarsi di dichiarazioni di auguri all’indirizzo del Papa per una sua
pronta ripresa. Tra i più colpiti è stato il vescovo di Aosta, mons. Giuseppe
Anfossi, che cinque giorni fa aveva dato affettuosamente al Pontefice il
suo benvenuto a Les Combes. Ecco le sue parole al nostro microfono:
R.
- Ho un sacerdote che è incaricato di seguire le vacanze del Papa. Mi ha avvertito
con quella sofferenza che colpisce le persone amiche. Quando noi diciamo di voler
bene al Papa, è una cosa che sentiamo profondamente, soprattutto avendo l’ospite qua
come un parente.
D. - Da parte sua e da parte anche
della diocesi che lei guida, qual è l’augurio che rivolgete in questo momento a Benedetto
XVI?
R. - Soprattutto di guarire. Le vacanze sono
forse anche un buon momento per affrontare una piccola difficoltà di salute, ma lui
sappia che noi gli siamo vicini nel più grande rispetto per il modo con cui lui vorrà
occupare il suo tempo a disposizione.