I vescovi del Venezuela chiedono ai media di informare con obiettività
“I mezzi di comunicazione sociale devono prestare un prezioso servizio, informando
sui fatti in maniera obiettiva; promuovendo la verità e la giustizia, la pace e la
libertà, la solidarietà, le buone abitudini, la convivenza sociale, le esigenze della
vita; difendendo la dignità della persona umana ed i suoi diritti; orientando le menti
ed i cuori con una visione etica”. È quanto affermano i vescovi del Venezuela in un
comunicato diffuso al termine dell’Assemblea Plenaria, con il quale mostrano la loro
preoccupazione davanti alle ultime informazioni secondo le quali distinti poteri pubblici
annunciano decreti e norme in materia di mezzi di comunicazione sociale. “In uno Stato
democratico - ricordano i presuli - i differenti gruppi ed istituzioni devono trovare
spazi per offrire i loro progetti ed orientamenti in vista della formazione dell’opinione
pubblica. Lo Stato deve essere garante di questo diritto fondamentale”. Affermano
inoltre che “la libertà di espressione è uno dei diritti umani fondamentali che permette
lo sviluppo integrale dell’uomo, lo conduce alla ricerca della verità e costituisce
un mezzo per la partecipazione e la difesa della democrazia”. Tuttavia i vescovi lamentano
che a volte le stesse “istituzioni che detengono il potere, per motivi politici o
economici, tra gli altri, coartano la libertà di espressione, spaventando, intervenendo,
manipolando le comunicazioni politiche, stabilendo norme e regolamenti limitanti,
controllando i mezzi e creando legislazioni coercitive che soffocano la libertà di
espressione e violano il diritto all’informazione”. Mettono anche in guardia dal pericolo
dell’ “uso irresponsabile della libertà che porta al libertinaggio dell’espressione
e lede i diritti umani, senza tenere conto dei suoi limiti che gli sono dati dalla
dignità della persona umana e dal bene comune”. Di fronte a questa situazione, la
Chiesa nazionale mostra la sua preoccupazione per il fatto che “certi decreti e legislazioni
senza sufficiente consultazione e senza consenso in questa materia, pretendono di
imporre egemonicamente una determinata visione della vita e della società”. “Non c’è
libertà quando i mezzi sono in mani private o nelle mani del governo, informano solo
su ciò che interessa loro, occultando notizie, tergiversando sugli eventi e non permettendo
l’accesso all’opinione pubblica a quanti non sono allineati con loro” conclude il
testo. (V.V.)