2009-07-17 15:55:45

I vescovi del Venezuela chiedono ai media di informare con obiettività


“I mezzi di comunicazione sociale devono prestare un prezioso servizio, informando sui fatti in maniera obiettiva; promuovendo la verità e la giustizia, la pace e la libertà, la solidarietà, le buone abitudini, la convivenza sociale, le esigenze della vita; difendendo la dignità della persona umana ed i suoi diritti; orientando le menti ed i cuori con una visione etica”. È quanto affermano i vescovi del Venezuela in un comunicato diffuso al termine dell’Assemblea Plenaria, con il quale mostrano la loro preoccupazione davanti alle ultime informazioni secondo le quali distinti poteri pubblici annunciano decreti e norme in materia di mezzi di comunicazione sociale. “In uno Stato democratico - ricordano i presuli - i differenti gruppi ed istituzioni devono trovare spazi per offrire i loro progetti ed orientamenti in vista della formazione dell’opinione pubblica. Lo Stato deve essere garante di questo diritto fondamentale”. Affermano inoltre che “la libertà di espressione è uno dei diritti umani fondamentali che permette lo sviluppo integrale dell’uomo, lo conduce alla ricerca della verità e costituisce un mezzo per la partecipazione e la difesa della democrazia”. Tuttavia i vescovi lamentano che a volte le stesse “istituzioni che detengono il potere, per motivi politici o economici, tra gli altri, coartano la libertà di espressione, spaventando, intervenendo, manipolando le comunicazioni politiche, stabilendo norme e regolamenti limitanti, controllando i mezzi e creando legislazioni coercitive che soffocano la libertà di espressione e violano il diritto all’informazione”. Mettono anche in guardia dal pericolo dell’ “uso irresponsabile della libertà che porta al libertinaggio dell’espressione e lede i diritti umani, senza tenere conto dei suoi limiti che gli sono dati dalla dignità della persona umana e dal bene comune”. Di fronte a questa situazione, la Chiesa nazionale mostra la sua preoccupazione per il fatto che “certi decreti e legislazioni senza sufficiente consultazione e senza consenso in questa materia, pretendono di imporre egemonicamente una determinata visione della vita e della società”. “Non c’è libertà quando i mezzi sono in mani private o nelle mani del governo, informano solo su ciò che interessa loro, occultando notizie, tergiversando sugli eventi e non permettendo l’accesso all’opinione pubblica a quanti non sono allineati con loro” conclude il testo. (V.V.)







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