La Chiesa in Portogallo: più impegno nella lotta contro il traffico di esseri umani
La Chiesa portoghese chiede "un maggiore impegno nella lotta alla piaga del traffico
di persone, che tocca in modo particolare il territorio portoghese, sia come paese
di transito, sia come paese di arrivo". L’appello è contenuto nel documento conclusivo
dell'incontro nazionale dei segretariati della Pastorale della mobilità umana e delle
cappellanie per gli immigrati, svoltosi nei giorni scorsi a Lamego. La nota – riferisce
l’agenzia Sir - afferma che "è necessario fare pressione sui parlamentari, perché
sia varata una legge che colmi l’attuale vuoto legislativo in materia". Ma essa lancia
un appello anche alle strutture ecclesiastiche, rilevando "l'urgenza di intensificare
in ogni diocesi il lavoro coordinato dalla Commissione di Sostegno alla Vittima del
Traffico di Persone (Cavitip) e segnatamente la formazione di giovani e adulti e l'informazione
su questo flagello sociale". "Occorre realizzare – si legge ancora nel testo - un
forte impegno per dotare i nostri servizi di persone qualificate in grado di offrire
aiuto e assistenza legale e dare attuazione a una politica di integrazione dei migranti
". "Dal punto di vista morale – afferma in conclusione il documento dei vescovi portoghesi
– come Chiesa sentiamo il dovere di denunciare una legislazione che nega i diritti
umani, in primo luogo il rifiuto del diritto a emigrare e del dovere di accoglienza”.
Di qui l’invito a “tutti i cittadini portoghesi a considerare il migrante come un
agente attivo della società”, e ai cattolici a “ricordare che ognuna di queste persone
ha il diritto di partecipare alla costruzione di una comunità cristiana”. (L.Z.)