Aperta a Lione l'Assemblea della Conferenza delle Chiese europee
Prosegue a Lione, in Francia, nella storica chiesa di San Bonaventura la XIII Assemblea
generale della Conferenza delle Chiese europee (kek) che si è aperta ieri. All’Assemblea,
che ha per tema “Chiamati a un'unica speranza in Cristo” e si concluderà il 21 luglio,
partecipano 750 delegati delle Chiese membro della Kek e cioè delle Chiese ortodosse,
protestanti, anglicana e vetero-cattolica. Ne da notizia l’agenzia Sir. Come rappresentanti
della Chiesa cattolica - che non fa parte della Kek - sono stati invitati alcuni membri
del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, in particolare il card. Paul Ricard,
vice presidente del Ccee e arcivescovo di Bordeaux e il segretario generale del Ccee,
padre Duarte da Cunha. “In un’epoca in cui su tutta la terra, milioni di persone disperano
sotto il peso della crisi economica mondiale e sono sopraffatte dalla incertezza”,
come cristiani abbiamo il coraggio di sperare. Queste le parole pronunciate dall’arcivescovo
di Tirana, Anastasios, primate della Chiesa ortodossa di Albania, all’apertura dei
lavori. C’è speranza – ha spiegato - quando lottiamo per la verità e la giustizia.
Quando resistiamo ad ogni forma di violenza e di razzismo, quando difendiamo la dignità
di ogni persona. C’è speranza – ha affermato ancora - quando sottolineiamo il dovere
di solidarietà disinteressata tra tutti gli uomini e tutti i popoli; quando lottiamo
per il rispetto sincero per il creato”. “Tuttavia – ha aggiunto l’arcivescovo – non
possiamo, come cristiani, annunciare questa speranza in maniera convincente restando
divisi; conservando relazioni tra noi formali, convenzionali e distanti”. Da qui l’appello
alle Chiese a ricercare l’unità per una “comune speranza” da annunciare “all’Europa
e al mondo”. E c’è da registrare anche l’augurio rivolto ai partecipanti dall’arcivescovo
di Lione. Il cardinale Philippe Barbarin ha espresso l’auspicio che questi giorni
di lavoro possano aiutare a “progredire nella comprensione del mistero della nostra
unità in Cristo in quanto le sfide della nostra società sono numerose e sono di natura
economica, culturale, politica e interreligiose”. Facendo riferimento al tema dell’incontro
il cardinale ha sottolineato la necessità di “testimoniare al mondo, spesso alla ricerca
di speranza, che la luce di Cristo brilla su ogni uomo”. “Concretamente – ha concluso
- la vostra Assemblea vuole condurre una riflessione su cosa significa per i cristiani
servire l’Europa di oggi e promuovere un impegno ecumenico”. (E. B.)