Nel Kerala una petizione vorrebbe impedire l’impegno sociale della Chiesa
Vietato intervenire nelle campagne elettorali, nello stato del Kerala, in India, per
tutte le organizzazioni di ispirazione religiosa. È quanto chiede una petizione presentata
alla Corte suprema statale. Della richiesta sono stati informati il Consiglio dei
vescovi cattolici del Kerala e le principali organizzazioni locali indù e musulmane.
Padre Paul Thelakat, portavoce del Sinodo della Chiesa siro-malabarese, ha dichiarato
“Non è intenzione della Chiesa fare propaganda elettorale e indirizzare i voti in
nome della religione”. “Ma noi – ha continuato – come ogni altra organizzazione religiosa,
abbiamo ogni diritto di intervenire nel dibattito pubblico”. Nel corso delle ultime
elezioni i candidati del Communist Party of India-Marxist (Cpi-m), al governo dal
2006, hanno subito una netta sconfitta. I politici del Cpi-m avversano in modo particolare
le attività della Chiesa cattolica in ambito sociale ed educativo. La comunità ecclesiale
rivendica la libertà di operare all’interno della società civile e promuovere attività
a più livelli. Il Kerala fra l’altro è uno stato in cui i cristiani, seppure in minoranza,
costituiscono circa il 20% dei 31 milioni di abitanti. (V.V.)