Lettera dei vescovi canadesi sulle estrazioni minerarie nel Salvador
Il presidente della Commissione episcopale per la giustizia e la pace della Conferenza
dei vescovi canadesi, mons. Brendan O’Brien, nei giorni scorsi ha scritto una lettera
al Ministro degli Esteri del Canada, Lawrence Cannon. Nella missiva, il presule si
sofferma sui “problemi relativi all’attività della compagnia mineraria canadese “Pacific
Rim” in Salvador”. “Secondo alcune informazioni provenienti dall’arcivescovo di San
Salvador e dalla Conferenza episcopale locale – scrive mons. O’Brien – abbiamo saputo
che le attività minerarie di questa compagnia minacciano seriamente la qualità della
vita della popolazione nella regione”. Quindi, il presule si sofferma su alcune problematiche
specifiche: “Questo tipo di attività mineraria – afferma - causa danni irreversibili
all’ambiente e alle comunità circostanti. L’utilizzo di cianuro nel processo estrattivo
dell’oro e dell’argento può provocare gravi problemi di salute. Inoltre, è inevitabile
che l’acqua utilizzata nei processi estrattivi diventa contaminata, causando un grave
deterioramento in tutto il bacino idrografico della zona centrale del Paese. E la
contaminazione, a sua volta, danneggerà la flora e la fauna, estendendosi all’agricoltura,
all’allevamento e alla pesca. Da notare, infine, che sul piano economico, meno del
3% dei profitti della compagnia servono alla popolazione ed al governo del Salvador”.
Poi, mons. Brendan O’Brien ricorda che “di fronte a questi dati, il governo del Salvador
ha annunciato pubblicamente la decisione di non autorizzare questo tipo di estrazione
mineraria”. In effetti, continua il presule, “nessuna attività economica si deve ridurre
a dei fini puramente commerciali. Come ci ricorda la Dottrina sociale della Chiesa,
oggetto dell’economia è la formazione della ricchezza e la sua crescita progressiva,
in termini non solo quantitativi, ma qualitativi: tutto ciò è moralmente corretto
se l’obiettivo è lo sviluppo globale e solidale dell’uomo e della società in cui egli
vive e lavora”. Di qui, l’appello finale del presidente della Commissione episcopale
per la giustizia e la pace perché il governo canadese “si assicuri che la compagnia
“Pacific Rim” rispetti le norme internazionali in materia di diritti della persona
e dell’ambiente”. (I.P.)