2009-07-14 13:25:55

Il card. Rodriguez Maradiaga: "Pace per l'Honduras attraverso il dialogo"


L’Honduras stenta a recuperare la normalità dopo la crisi istituzionale che ha portato alla destituzione il 28 giugno scorso del presidente Manuel Zelaya, attualmente in Nicaragua. Oggi è intervenuto anche il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon che ha offerto il suo “aiuto tecnico” al presidente del Costa Rica, il Premio Nobel per la pace Oscar Arias, mediatore nella crisi per volere delle Nazioni Unite. La forte conflittualità tra i sostenitori del presidente deposto e il governo ad interim, varato dal Congresso honduregno, accresce i timori di nuove violenze. Domenica scorsa la cattedrale della capitale Tegucigalpa ha subìto un terzo attacco vandalico e almeno in tre chiese non si è potuto celebrare la Santa Messa a causa della presenza minacciosa di gruppi incontrollati. Benedetto XVI sta seguendo “con viva preoccupazione gli avvenimenti dell'Honduras” - come ha detto domenica all’Angelus - invitando tutti i fedeli a “pregare per quel caro Paese affinché, per l'intercessione materna di Nostra Signora di Suyapa, i responsabili della Nazione e tutti i suoi abitanti percorrano pazientemente la via del dialogo, della comprensione reciproca e della riconciliazione”. Il Papa ha chiesto a tutte le parti di “superare le tendenze particolariste” compiendo ogni sforzo possibile per “cercare la verità” e “perseguire con tenacia il bene comune” assicurando così “una convivenza pacifica e un'autentica vita democratica”. E proprio sull’impatto delle parole del Papa, la nostra collega Patricia Ynestroza ha chiesto una riflessione all’arcivescovo di Tegucigalpa, il cardinale Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga:RealAudioMP3

R. – Hemos sentido una gran alegria…
Abbiamo provato una grande gioia: il Santo Padre ci ha dato tanta forza con quelle parole così piene di saggezza. Logicamente la comunità cattolica lo ringrazia ed è molto contenta. Tra i seguaci del regime precedente ci sono anche molti cattolici che agiscono con buona coscienza, perché non hanno tutte le informazioni. La Chiesa non può schierarsi da nessuna parte. La Chiesa cerca la riconciliazione, la pace, e cerca soprattutto l’intesa attraverso il dialogo.
 
D. – Questa intervista sarà ascoltata attraverso le radio locali cattoliche del suo Paese. Desidera lanciare un messaggio al popolo honduregno?
 
R. – Precisamente que en el momento...
Proprio in questo momento in cui dobbiamo seguire il Vangelo, la Parola di Dio ci dice chiaramente che chi esercita la violenza perirà nella violenza e che un regno diviso non può andare avanti. Dobbiamo cercare l’unità in ciò che è essenziale. I partiti politici possono essere legittimi, possono avere un diverso modo di pensare, però questo non giustifica affatto la violazione della legge. A questo punto, volendo tornare indietro scopriremmo che nessuna legge è stata rispettata anche perché per primo l’ha violata la massima autorità. Credo che sia molto importante che si torni a Dio, che si esamini il nostro cuore, per svuotarlo dall’odio e dalla violenza, e che come fratelli honduregni cerchiamo delle vie migliori per il futuro di questo Paese. Approfitto per chiedere le preghiere di tutti gli amici degli honduregni, perché nel momento in cui le cose sembrano impossibili, Dio le rende possibili.







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