Colombia: nuovo appello dei vescovi in favore della vita
Ieri, al termine della loro 80.ma Assemblea plenaria i vescovi della Colombia hanno
ribadito la loro permanente preoccupazione “affinché il Paese trovi il cammino che
porta alla riconciliazione e alla pace”. E' per questo che in questi giorni “abbiamo
riflettuto - scrivono - sul Vangelo della Vita che il Signore ha proclamato”. I presuli
spiegano di aver analizzato “molti fatti che preoccupano i colombiani con lo scopo
di precisare tutti gli aspetti negativi che occorre superare, e al medesimo tempo
individuare le opportunità per promuovere decisamente una cultura della vita”. I vescovi
della Colombia, citando la Costituzione conciliare "Gaudium et spes" osservano che
la vita è insidiata da molti pericoli oltre all’aborto, all’eutanasia o agli omicidi,
e al riguardo ricordano la schiavitù, la prostituzione e le condizioni ignominiose
di lavoro. “Noi riteniamo - ribadiscono - che attentino ugualmente contro la vita
l’incremento della criminalità, i conflitti armati, i sequestri, gli esodi forzati,
la tossicodipendenza, il narcotraffico, il deterioramento dell’ambiente e la corruzione”.
I vescovi ribadiscono l’importanza dell’articolo 11 della Costituzione che consacra
la vita “come un diritto inviolabile” al punto tale che vieta espressamente la possibilità
di introdurre nell’ordinamento giuridico la pena capitale. Purtroppo la realtà nel
Paese è ben diversa e ciò, secondo parole di Giovanni Paolo, II ha una sola spiegazione,
rilevano i presuli: “L’eclisse del valore della vita”. La dichiarazione episcopale
che porta la firma dell’arcivescovo di Barranquilla mons. Rubén Salazar Gómez, presidente
dell’episcopato, sottolinea che “la vita, in particolare la vita umana, non può essere
capita pienamente se non si è consapevoli sul fatto che nella sua origine, nel suo
sviluppo e nel suo destino finale c’è Dio, l’unico Signore”. D’altra parte i presuli,
come già hanno fatto in passato, insistono sul fatto che secondo una visione cristiana,
il futuro personale e collettivo non è concepibile senza un tributo al Vangelo della
Vita e quindi senza riconoscere che nel Cristo Risorto abbiamo vinto il male con il
bene, il peccato e la morte, trovando in Lui la vita eterna. “Per fortuna, proseguano
i vescovi, in Colombia ci sono donne e uomini così come gruppi e associazioni che
lavorano, con fermezza e spiritualità, senza senso del lucro” in favore della vita
“occupandosi di centri educativi” per difendere l’ambiente e soprattutto i diritti
umani. A loro i vescovi colombiani rivolgono un ringraziamento affettuoso per l’opera
svolta, e in particolare perché con la loro testimonianza “dimostrano la consapevolezza
che la vita è un bene incommensurabile e il più grande dono di Dio”. Prima di concludere
i presuli ricordano di aver lanciato giorni fa la Missione continentale in Colombia,
riuniti in preghiera ai piedi di Nostra Signora di Chiquinquirà, rinnovando l’impegno
fatto davanti a Benedetto XVI nel maggio 2007 nel corso della V Conferenza generale
degli episcopati latinoamericani (Aparecida, Brasile), e di lavorare senza sosta per
adempiere integralmente la missione dell’Annuncio. Infine, ribadendo con l’Evangelium
Vitae che la vita è il centro del messaggio di Gesù, i vescovi della Colombia esortano
i professionisti della salute, della giustizia nonché i membri della Forze armate,
gli educatori e i genitori, a rispettare in ogni momento la sacralità della vita consapevoli
che essa va tutelata dal suo concepimento sino alla fine naturale. (A cura di
Luis Badilla)