2009-07-13 15:22:11

Caritas in veritate: per il cardinale Martino "il cristianesimo ha diritto di cittadinanza"


“Il più grande aiuto che la Chiesa può dare allo sviluppo è l’annuncio di Cristo”, ed è proprio in forza di questo annuncio che ”il cristianesimo ha un proprio diritto di cittadinanza nel dibattito pubblico”. A ribadirlo è stato - riferisce l'agenzia Sir - il card. Renato Raffaele Marino, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace”, intervenuto oggi all’incontro di docenti di economia degli atenei romani sulla terza enciclica di Benedetto XVI, organizzato dall’Ufficio di pastorale universitaria del Vicariato di Roma sul tema: “Itinerari di ricerca per la cultura universitaria”. “La società ha bisogno di elementi ricevuti, non prodotti da noi”, ha affermato il porporato soffermandosi in particolare sul n. 34 della “Caritas in veritate”, in cui Benedetto XVI conferisce alla “Populorum progressio” di Paolo VI “lo stesso onore dato alla Rerum novarum”, definendola “la nuova Rerum novarum della famiglia umana globalizzata”. In particolare, il Papa afferma con forza che il magistero di Paolo VI non ha comportato “nessun arretramento nei confronti della dottrina sociale della Chiesa”, tanto che Benedetto XVI ne fa proprie tre prospettive: “l’idea che il mondo soffre per mancanza di pensiero, l’idea che non vi è umanesimo vero se non aperto verso un assoluto, l’idea che all’origine del sottosviluppo c’è una mancanza di fraternità”. (R.P.)







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