Risposte ai problemi mondiali senza “l’assolutismo della tecnica”: così il Papa, che
all’Angelus lancia un appello per l’Honduras
Le sfide mondiali al centro del G8 e l’impegno della Chiesa sul piano sociale e in
difesa della vita: al centro delle parole del Papa all’Angelus in Piazza San Pietro,
insieme con un appello per la situazione in Honduras. Benedetto XVI annunciando la
sua prossima vacanza in montagna, a proposito di partenze ha rivolto a tutti un appello
al rispetto del codice stradale e alla prudenza nella guida. Delle riflessioni del
Papa sulla parola della Chiesa di fronte ai problemi attuali dell’umanità, ci riferisce
nel servizio Fausta Speranza.
“Ci sono
nel mondo sperequazioni sociali ed ingiustizie strutturali non più tollerabili, che
esigono, oltre a doverosi interventi immediati, una coordinata strategia per ricercare
soluzioni globali durevoli.” Questo è il punto fermo delle riflessioni del Papa che
alla vigilia del vertice G8 ha pubblicato la sua terza Enciclica, intitolata “Caritas
in veritate” e dedicata alla questione sociale:
“Nel nostro tempo
è diventata “radicalmente questione antropologica”, nel senso cioè che essa implica
il modo stesso di concepire l’essere umano sempre più posto nelle mani dell’uomo stesso
dalle moderne biotecnologie”. “Occorre una nuova progettualità
economica che ridisegni lo sviluppo in maniera globale, basandosi sul fondamento etico
della responsabilità davanti a Dio e all’essere umano come creatura di Dio”. Sottolinea
il Papa ricordando che la Chiesa non offre soluzioni tecniche:
“La
Chiesa non possiede soluzioni tecniche da presentare, ma, esperta in umanità, offre
a tutti l’insegnamento della Sacra Scrittura sulla verità dell’uomo e annuncia il
Vangelo dell’Amore e della giustizia.” Benedetto XVI mette
in guardia da quello che definisce “assolutismo della tecnica”:
“Le
soluzioni ai problemi attuali dell’umanità non possono essere solo tecniche, ma devono
tener conto di tutte le esigenze della persona, che è dotata di anima e corpo. Potrebbe
infatti disegnare foschi scenari per il futuro dell’umanità “l’assolutismo della tecnica”,
che trova la sua massima espressione in talune pratiche contrarie alla vita.”
“Gli
atti che non rispettano la vera dignità della persona, - dice il Papa - anche quando
sembrano motivati da una “scelta di amore”, in realtà sono il frutto di una “concezione
materiale e meccanicistica della vita umana”, che riduce l’amore senza verità a “un
guscio vuoto da riempire arbitrariamente” e può così comportare effetti negativi per
lo sviluppo umano integrale.” Il Papa aggiunge che “per quanto sia complessa l’attuale
situazione nel mondo, la Chiesa guarda al futuro con speranza e ricorda ai cristiani
che “l’annuncio di Cristo è il primo e principale fattore di sviluppo”.
Poi
“la viva preoccupazione per gli avvenimenti in Honduras”:
"I responsabili
della Nazione e tutti i suoi abitanti percorrano pazientemente la via del dialogo,
della comprensione reciproca e della riconciliazione. Ciò è possibile se, superando
le tendenze particolariste, ognuno si sforza di cercare la verità e di perseguire
con tenacia il bene comune: è questa la condizione per assicurare una convivenza pacifica
e un'autentica vita democratica!”
Infine l’annuncio dell’inizio
della vacanza in Valle d’Aosta, a Les Combes, “località resa celebre dai soggiorni
di Giovanni Paolo II, - dice Benedetto XVI - e anche da me molto amata”. Con un appello
alla preghiera:
“La preghiera non conosce distanze e separazioni:
dovunque siamo, essa fa di noi un cuore solo e un’anima sola.”
A
proposito di partenze, il Papa coglie l’occasione per “ribadire ancora una volta il
dovere per tutti della prudenza nella guida e del rispetto delle norme del codice
stradale”. Nei saluti in varie lingue, in francese una riflessione sulla ricchezza
della Domenica, tempo di riposo e ascolto ; in inglese un pensiero ai pellegrini provenienti
da Sydney, Australia, dove un anno fa si celebrava la Giornata Mondiale della Gioventù ;
in polacco l’auspicio che “il riposo durante le vacanze ci porti entusiasmo e zelo”;
in italiano un saluto “in particolare ai Missionari della Divina Redenzione, i fedeli
di Trucco e i giovanissimi dell’Azione Cattolica di Nòvoli, come pure il gruppo “Amici
della bici” di Spoltore, presso Pescara, venuto in bicicletta facendo tappa in una
tendopoli delle zone terremotate d’Abruzzo”.