Con l’aumento dei flussi migratori cresce il numero di sacerdoti stranieri nelle
diocesi britanniche, provenienti soprattutto dall’Asia
Il massiccio arrivo di immigrati stranieri registrato in particolare in questi ultimi
due decenni nel Regno Unito sta cambiando anche il volto della Chiesa locale. Assieme
all’accresciuto numero di fedeli provenienti da Paesi cattolici come il Brasile, le
Filippine e la Polonia, diverse diocesi stanno vedendo aumentare anche il numero di
sacerdoti originari di queste nazioni. Nell’arcidiocesi di Southwark, uno dei quartieri
più multietnici e multiculturali di Londra, attualmente se ne contano 17 contro i
quattro di appena 10 anni fa. Molti sono di origine asiatica, in particolare dalle
Filippine, dalla Corea del Sud e dal Myanmar. Questo non significa che la Chiesa inglese
stia importando sacerdoti, precisa all’agenzia asiatica Ucan un responsabile dell’ufficio
per le vocazioni della Conferenza episcopale dell’Inghilterra e del Galles. La maggior
parte di questi sacerdoti, infatti, viene per un periodo di studio, o nell’ambito
di programmi di scambio tra diocesi britanniche e di altri Paesi e durante il proprio
soggiorno offre generosamente la propria disponibilità alle diocesi, spiega la fonte
della Conferenza episcopale. Un contributo tanto più necessario in quartieri come
quello di Southwark che ospita grandi comunità immigrate dall’Africa, dall’Asia e
dall’America Latina, come conferma all’Ucan padre Roy Tabizo, sacerdote filippino
di 38 anni arrivato nel Regno Unito nel 2003 . Tra le principali difficoltà incontrate
dai sacerdoti stranieri vi è naturalmente l’adattamento a una cultura diversa, ha
detto padre Tabizo raccontando la sua esperienza personale. Se la maggior parte dei
sacerdoti dall’estero tornano prima o poi nei loro Paesi di origine, in alcune parti
del Regno Unito sono in aumento gli immigrati di seconda generazione che intraprendono
il sacerdozio. È il caso, ad esempio, della diocesi di Birmigham dove c’è una forte
comunità vietnamita dalla quale provengono diversi nuovi sacerdoti e seminaristi.
(L.Z.)