Venezuela: preoccupazione dei vescovi al termine dell'Assemblea plenaria
I vescovi del Venezuela a conclusione della loro Assemblea plenaria hanno pubblicato,
oltre all’Esortazione (“Vivere nella verità e nell’amore di Cristo”), altri tre importanti
documenti su materie specifiche e di grande attualità nel dibattito nazionale: sull’educazione,
“compito di tutti”; sul progetto di legge riguardo la parità e uguaglianza di genere
e, infine, sulle nuove misure annunciate dalle autorità per regolamentare i mezzi
di comunicazione sociale. Nell’Esortazione, i presuli hanno ricordato, commossi e
grati, il loro recente incontro personale e collettivo con il Santo Padre, nella cornice
della visita ad Limina Apostolurum, realizzata il mese scorso. Il Papa, hanno scritto,
“ ci ha animato ad una più stretta comunione e a prestare sempre la massima attenzione
pastorale nei confronti dei sacerdoti, dei seminaristi, dei laici e soprattutto dei
poveri, incrementando ogni iniziativa in loro favore”. Ricordando l’importanza dell’Anno
Sacerdotale, i vescovi hanno rilevato che “la diffusione dei più genuini valori cristiani,
invita a favorire la ricerca permanente del bene comune, la convivenza armonica e
la stabilità sociale”. Nel capitolo dedicato alla realtà nazionale, ma anche latinoamericana,
la dichiarazione esprime ampia solidarietà al popolo dell’Honduras e alla sua Chiesa,
e ha invitato tutti a chiedere al Signore di concedere a quest’amato popolo, il dono
“della riconciliazione attraverso il dialogo, la guarigione delle ferite e il progresso
democratico. Senza pressioni unilaterali di qualsiasi tipo”, hanno sottolineato i
presuli. Sulla realtà del Venezuela, la Conferenza episcopale ha lamentato che, dopo
il referendum dello scorso 15 febbraio, si sia “accelerata l’imposizione arbitraria
ed unilaterale del socialismo del XXI secolo, che non rispetta la volontà popolare,
ciò che sta scritto sulla Costituzione bolivariana e sulla partecipazione libera ed
effettiva dei cittadini”. D’altra parte, i vescovi hanno osservato che molte delle
autorità elette lo scorso anno, che non si riconoscono nel partito e nell’ideologia
al governo, oggi vedono “limitati e tagliati i loro poteri tramite cambiamenti legali
che violano il testo costituzionale”. Nella parte conclusiva dell’Esortazione, i vescovi
venezuelani hanno lanciato un “richiamo e un’allerta, affinché tutti seguano con attenzione
la discussione di leggi che riguardano ampiamente l’esercizio responsabile della libertà
cittadina, delle loro famiglie, del loro corretto impegno sociale”. In particolare,
i presuli hanno citato alcune materie, sulle quali poi hanno emesso pronunciamenti
specifici, come già ricordato: da un lato il sistema educativo e dall’altro la cosiddetta
parità di genere. Il documento episcopale inoltre ha ricordato altre questioni ugualmente
importanti, come la proprietà sociale e la proprietà privata e, al riguardo, hanno
ammonito che lo Stato non può disciplinare questi diritti in un modo unilaterale.
Infine, è stata ricordata l’importanza e la delicatezza dei mezzi di comunicazione
sociale, di fronte agli annunci governativi secondo i quali si preparano nuove discipline
legali. Nel documento specifico su quest’argomento, i vescovi del Venezuela hanno
sottolineato il fatto che, “in uno Stato democratico, i diversi gruppi e le istituzioni,
devono trovare spazi per offrire i propri orientamenti e proposte, dando così un contributo
alla formazione dell’opinione pubblica. Lo Stato, hanno affermato i presuli, deve
essere un garante di questo diritto fondamentale”. (A cura di Luis Badilla)