Stati Uniti: gli immigrati ispanici e la religione
È in aumento la percentuale dei nuovi cittadini immigrati ispanici che arrivano negli
Stati Uniti con vivi legami alla Chiesa cattolica, mentre è in forte calo il numero
ospiti di più antica immigrazione, che abbandonano il loro retroterra religioso e
culturale, stabilendo nuovi legami con le Chiese protestanti. È quanto emerge da un’indagine
statistica condotta recentemente da Barna Group, come riferisce l’Osservatore Romano.
Secondo il sondaggio, condotto attraverso più di novemila interviste telefoniche,
gli immigrati negli Stati uniti dai Paesi latino-americani mostrano di conservare
a lungo i sani principi religiosi: tengono in considerazione, infatti, gli insegnamenti
ricevuti dai testi sacri, sentono un forte senso di responsabilità nel condividere
la propria fede con gli altri; credono che il fine principale dell’esistenza umana
sia amare pienamente Dio; affermano di leggere la Bibbia almeno una volta alla settimana
e di avere un rapporto personale con Gesù. Con il trascorrere delle generazioni,
però, i sentimenti religiosi degli ispanici negli Stati Uniti tendono ad allinearsi
a quelli del cittadino americano medio. Spesso il cambiamento di professione religiosa
avviene per il desiderio di sentirsi maggiormente integrati nella nuova società di
accoglienza. (A.D.G.)