2009-07-11 16:04:32

Iran, l'opposizione contesta il voto "manipolato"


Se dal G8 giungono possibili nuove sanzioni per fronteggiare la minaccia nucleare, nella Repubblica Islamica iraniana riprende vigore l’opposizione. Dopo le manifestazioni contro l’esito delle recenti elezioni, che hanno riconfermato alla presidenza il conservatore Ahmadinejad, l'ayatollah Rafsanjani ha riaperto il suo sito Internet per contestare quella che viene definita una palese manipolazione del voto. Sugli obiettivi dell’opposizione iraniana, Giancarlo La Vella ha parlato con Riccardo Redaelli, docente di geopolitica all’Università Cattolica di Milano:RealAudioMP3

R. – Se si intende uno scontro armato, non mi sembra ancora che in Iran vi siano dei leader disposti ad affrontare questa possibilità. Però è scattato qualcosa. La palese manipolazione dei risultati ha provocato una rottura nel sistema iraniano e ha provocato una rabbia che in Iran era assopita. Gli iraniani, soprattutto i giovani, avevano creduto di poter modificare la situazione. Non vi sono riusciti e sembrano come rassegnati.
 
D. - L’azione dell’opposizione è comunque all’interno delle istituzioni islamiche o è possibile paventare un cambiamento di più ampia portata? 
R. – Io ho sempre sostenuto che la Repubblica Islamica avesse una forte capacità di resistenza proprio perché permetteva un certo grado di dissenso. Le varie fazioni all’interno del sistema di potere avevano valori, idee abbastanza diversificate; si tollerava la diversità politica, cosa che in molte dittature non era più permesso. Ora il sistema di potere è più rigido, però questo è anche un pericolo per la Repubblica Islamica, anche se io non mi immagino capovolgimenti brutali o straordinari nel breve periodo. E’ vero che l’Iran è per definizione imprevedibile, ma credo che il sistema di potere della Repubblica Islamica continuerà, anche se è interessante vedere l’evoluzione di questa opposizione più rigida, dall’interno.







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