2009-07-07 16:07:40

Sri Lanka: l'arcidiocesi di Colombo promuove una giornata per le vedove


Sono almeno 40mila le donne che hanno perso il proprio marito nel trentennale conflitto tra esercito e guerriglieri ribelli, vedove a cui vanno aggiunte anche le donne che hanno perso il consorte sul luogo di lavoro, per malattie mai curate a causa della povertà o per una vita di stenti. Pensando a questa realtà, padre Julian Patrick Perera, direttore dell’apostolato per la famiglia dell'arcidiocesi di Colombo, ha promosso “Il giorno per le vedove”, svoltosi il 4 luglio scorso, presso il Centro Paolo VI della capitale dello Sri Lanka ed a cui sono stati invitati anche i vedovi di ogni età e ceto sociale, che padre Perera ha voluto incontrare “per aiutarli a comprendere e ad affrontare il dolore, per sostenerli e dir loro di non avere paura”. In molti casi, soprattutto per le donne, - rende noto AsiaNews - la scomparsa del marito corrisponde alla perdita del sostegno economico necessario per vivere. Le vedove sono molto esposte alla povertà a cui spesso seguono l’abbandono, la malattia e l’esclusione sociale. Padre Perera vuole promuovere mensilmente quest’incontri ed estendere l’invito a quante più persone possibile superando anche l’ostacolo dei costi del viaggio per chi vive lontano da Colombo. “Voglio che capiscano che non sono soli al mondo - afferma il sacerdote - e che hanno un compito, perché Dio si attende da loro grandi cose per il bene di tutti. Camminando insieme possiamo contribuire a rendere almeno l'arcidiocesi di Colombo - e tutta la nostra società - un posto di pace, preghiera, attenzione, comprensione e unità”. Felici dell’iniziativa le persone che vi hanno preso parte, come ad esempio Princy Fernando, 56enne che ha perso il marito 14 anni fa: “Sono stata davvero contenta – racconta la donna - di leggere l’annuncio de ‘ll giorno per le vedove’ sul settimanale cattolico Ganartha Pradeepaya. È un nuovo approccio nella Chiesa”. Per lei l’iniziativa è un tentativo “di dare a vedove e vedovi un valore ed un posto nella società”. Katana D.A. Jayakody, preside in pensione e padre di cinque figli ormai sposati, ha perso la moglie da tre mesi e dice che “nessuno può alleviare il dolore della scomparsa di chi ami”. Anche per lui l’iniziativa ha però un significato molto importante perché “nella mia parrocchia – spiega - a Kandawala ci sono circa 100 vedove, molte delle quali anziane, che vivono in una situazione di totale povertà e solitudine”. La giornata è quindi l’occasione “per rispondere anche ai loro bisogni economici oltre che spirituali”. (A.V.)







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