Scontri nella provincia cinese dello Xinjang: almeno 156 morti
Ancora proteste nelle ultime ore a Urumqui, il capoluogo della provincia cinese dello
Xinjang, dove ieri manifestazioni di piazza dell’etnia uiguri, di fede islamica, hanno
provocato la reazione della polizia, con un drammatico bilancio di almeno 156 morti
ed oltre 1.000 feriti. Stavano protestando contro l'emarginazione, e più in particolare,
per la morte di due “uiguri” nel sud della Cina, dopo alcuni scontri fra operai delle
due etnie locali. Forte preoccupazione è stata espressa ieri dal presidente degli
Stati Uniti, Barack Obama. Su ciò che sta avvenendo nello Xingjang, Salvatore Sabatino
ha intervistato Francesco Sisci, corrispondete da Pechino del quotidiano La Stampa:
Nelle stesse
ore in cui avvenivano le violenze a Urumqi, il presidente cinese Hu Jintao incontrava
a Roma i vertici dello Stato italiano. Dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,
un vibrante appello per la tutela dei diritti umani nel Paese asiatico. Sentiamo Giampiero
Guadagni: