Bangladesh: l'aiuto di MSF a 90mila persone colpite dal ciclone Aila
“Le popolazioni nelle zone più remote non hanno ancora ricevuto nessun tipo di assistenza”
afferma Medici Senza Frontiere, che sta distribuendo aiuti umanitari a 90mila persone
in Bangladesh, fornendo assistenza medica di base, verificando e riparando i sistemi
di rifornimento di acqua. Un terribile ciclone, chiamato “Aila”, ha colpito il mese
scorso il Paese dell’Asia meridionale e lo stato del West Bengala (India orientale).
La situazione locale è ancora drammatica poiché la popolazione è ancora vittima di
inondazioni durante l’alta marea e ha bisogno di ripari, acqua potabile, cibo e servizi
igienici. Il ciclone ha distrutto infatti abitazioni, bestiame, allevamenti di gamberetti
e campi agricoli. MSF fornisce aiuto a 75mila colpiti in Bangladesh e 15mila in India.
“L’acqua ricopre gli abitanti fino al collo e le case sono distrutte o sommerse dall’acqua
– racconta Rivkah van Barneveld, coordinatrice dell’intervento d’urgenza – Molte persone
non possono dormire all'asciutto. Con l’imminente arrivo del monsone, la priorità
principale resta trovare un riparo. Msf sta fornendo alle famiglie teli di plastica
e coperte”. Le precarie condizioni igieniche - scrive il Sir - hanno causato anche
l’aumento dei casi di dissenteria e malattie trasmissibili. Nei prossimi giorni arriverà
un altro team d’urgenza composto da medici e logisti oltre che uno specialista in
igiene e potabilizzazione dell'acqua. (A.V.)