2009-07-04 13:23:26

Le tombe degli Apostoli a Roma, punto di rilancio della fede verso i confini del mondo: una riflessione di padre Federico Lombardi


Roma, "capitale" della fede cristiana, perché bimillenaria custode delle tombe di San Pietro e di San Paolo. Mai come in questi giorni, questo dato di fatto - così evidente e forse per questo poco considerato dai più - è tornato a colpire l'attenzione dei fedeli, dei pellegrini, ma anche di chi attribuisce la giusta importanza al retaggio religioso e culturale di una civiltà. L'indagine condotta sui resti contenuti nel sarcofago paolino ha riportato in primo piano questo aspetto, sul quale si sofferma in questa nota il direttore generale della Radio Vaticana, padre Federico Lombardi:RealAudioMP3

L’annuncio dato da Benedetto XVI dei primi risultati delle ricerche scientifiche sui resti contenuti nel sarcofago custodito sotto l’altare della Basilica di San Paolo fuori le Mura ha provocato comprensibile emozione nel mondo cattolico a conclusione dell’Anno Paolino. Sembra confermata - dice il Papa - “l’unanime e incontrastata tradizione che si tratti dei resti mortali dell’Apostolo Paolo”. Analoga grande emozione avevano suscitato a loro tempo i risultati delle approfondite ricerche archeologiche compiute sotto la Basilica di San Pietro per volere di Pio XII, che avevano confermato senza ombra di dubbio che esattamente sotto l’altare centrale vi era la tomba dell’Apostolo Pietro nell’antica necropoli vaticana.

 
Roma è il centro della cristianità non perché era la capitale dell’antico Impero, ma perché in essa i principi degli Apostoli hanno subito il martirio e in essa ne sono state sempre custodite con venerazione le tombe. Anche se nella nostra cultura moderna la venerazione delle reliquie è meno sentita che in passato, i luoghi e i ricordi concreti della vita e della testimonianza di chi ci ha preceduto e in particolare dei Santi conservano un valore grandissimo per comprendere il nostro radicamento nella tradizione viva della fede. Pietro e Paolo, la roccia e la luce dell’annuncio, questi discepoli di Gesù “così diversi” - come dice il Papa - ma in certo senso complementari, continuano ad attrarre i nostri sguardi e i nostri passi verso Roma “ad limina Apostolorum”. Essi rimangono vivi fra noi per orientare e appassionare la nostra fede e rilanciarla verso i confini del mondo.







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