Gli inediti restaurati del grande compositore tedesco Mendelsshon al 45.mo Festival
Pontino di musica
Da giorni, i concerti del 45.mo Festival Pontino di musica stanno proponendo, fra
le altre, le partiture - alcune in parte inedite - del grande compositore tedesco,
Mendelssohn, del quale si celebrano nel 2009 i duecento anni dalla nascita. In particolare,
tra ieri ed oggi il Festival dedica due giornate al Convegno di studi “Il restauro
in musica”, ospitato nei Giardini di Ninfa e a Latina. Il servizio di Silvia Mendicino:
(musica) "Cuore"
del 45 Festival Pontino di musica è il progetto "Mendelssohniana", realizzato in occasione
dei duecento anni della nascita del compositore tedesco Felix Mendelssohn. Prendendo
come spunto il lavoro di restauro e completamento di diversi inediti di Mendelssohn,
saranno chiamati intellettuali di diversa formazione a confrontarsi sul processo compositivo
e sulle implicazioni estetiche che sottendono al restauro musicale. Ne parliamo con
il pianista Roberto Prosseda, curatore del progetto "Mendelssohniana"e
consulente artistico del Festival Pontino.
D. - Prosseda, il restauro
in musica: quali approcci possibili? R. - Sono veramente tanti
gli approcci e, tra l’altro, penso sia la prima volta che si organizzi un convegno
su questo argomento, in quanto il restauro è una pratica che viene sempre associata,
naturalmente, all’architettura, alle arti visive, e non alla musica. Però a questo
convegno si parlerà di tanti tipi di restauro e, in particolare, si metterà in relazione
il restauro in musica con quello che avviene nelle altre discipline artistiche, non
soltanto in pittura, ma anche in architettura.
D.
- A partire dal 2005, lei ha proposto ad alcuni compositori di scrivere nuovi brani
pianistici basati su uno o più frammenti ritrovati di Mendelssohn. Qual è l'importanza
di un'iniziativa di tal genere?
R. - Questo è ciò
che riguarda un’altra forma possibile del restauro in musica: ossia, non tanto un
rifacimento, un completamento in stile, quanto proprio una possibilità di far rivivere
dei frammenti, dei relitti musicali che erano morti a causa della loro incompiutezza.
Spesso, si tratta di frammenti di pochissime battute che si fanno, appunto, rivivere
tramite l’utilizzo di tali frammenti in nuove composizioni.