2009-07-03 16:17:48

Kazakhstan, appello ai leader religiosi mondiali per il dialogo interreligioso


“Favorire il ritorno della spiritualità come presupposto per uno sviluppo armonioso del mondo”. È l’appello lanciato il primo luglio scorso ai leader religiosi di tutto il mondo in apertura del III Congresso delle religioni mondiali e tradizionali di Astana, dal presidente del Kazakhstan Nazarbayev e ripreso dall’agenzia Sir. Durante il congresso, che ha riunito 77 delegazioni di 35 Paesi, rappresentanti l'Islam, il Cristianesimo, l’Ebraismo e le più antiche religioni orientali come Buddismo, Induismo, Taoismo, Scintoismo e Zoroastrismo, il presidente ha spiegato: “I leader spirituali sono da sempre i detentori di valori morali fondamentali, proprio per questo riponiamo in loro una speranza speciale". Nazarbayev, promotore del convegno, ha poi parlato della crisi attuale come strumento per dare al mondo la possibilità di cambiare e migliorare attraverso il dialogo e posizioni reciprocamente accettabili. Al termine dell’incontro è stato quindi sottoscritto dai partecipanti un documento con misure che il Kazakistan prevede di mettere in atto nel 2010 quando presiederà l'Osce e l'Organizzazione della Conferenza Islamica. Il Kazakistan, infatti, può considerarsi un simbolo della convivenza tra le religioni. Il Paese ospita circa 3.200 tra moschee, chiese e case di preghiera e al suo interno convivono pacificamente più di 40 confessioni e 130 tra nazionalità e gruppi etnici. A rappresentare la Chiesa cattolica è il card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso. (L.G.)







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