A Roma un incontro sulla testimonianza dei martiri cristiani nel Novecento. Con noi,
il cardinale Sepe, il prof. Riccardi e il giornalista Saviano
Resistere al male attraverso la propria testimonianza. È l’opera dei martiri cristiani
del 900, ma anche quella dei nuovi martiri contemporanei, le cui storie sono raccontate
nella seconda edizione del libro “Il secolo del martirio. I cristiani nel Novecento”,
curato dallo storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi. Il
testo, presentato ieri a Roma nella Basilica di San Bartolomeo all’isola, ha quindi
offerto un’occasione di dibattito sul tema del male e della violenza. Per noi, c’era
Linda Giannattasio:
Sono oltre
12 mila le persone che hanno reso testimonianza alla fede cristiana e hanno saputo
resistere al male, anche a costo della loro stessa vita. Un martirio di massa, quello
di cui sono stati vittime i cristiani, protagonisti di una resistenza mite, pacifica,
ma allo stesso tempo forte, contro la violenza. È dedicato a loro il libro di Andrea
Riccardi, nato nel 2000 dopo l’intuizione di Giovanni Paolo II, che definì il 900
un "Secolo di martiri" e volle l’istituzione di una Commissione dei Nuovi Martiri.
Un testo che da oggi si arricchisce di un capitolo nuovo, contemporaneo, come spiega
il curatore del libro, Andrea Riccardi: “Mi
sono reso conto che il Novecento è stato il secolo del martirio però mi sono reso
anche conto che il martirio non è finito. Sono cambiate le forme. Sono perseguitati
non più dalle guerriglie, non più dai regimi totalitari, ma sono perseguitati da qualcosa
di nuovo, terribile. E’ una condizione disumana quella introdotta dal mondo globalizzato,
però c’è come una guerra civile diffusa che colpisce i cristiani, uomini e donne.
Insomma, i cristiani continuano a morire”. L’itinerario dei
nuovi martiri, continua, quindi anche in questo decennio, con le tristi vicende dei
cristiani in india, ma anche della Chiesa caldea in Iraq, o la storia di missionari
come don Andrea Santoro. Storie di chi rischia la vita per la propria fede, ma anche
in nome della verità, come spiega Roberto Saviano, presente al dibattito, che parla
di un percorso, quello dei martiri, che è la strada di chi sceglie la vita, non la
morte, come spesso si è portati a credere. Ma si può resistere alla violenza anche
attraverso la denuncia? Risponde lo stesso Roberto Saviano:
“Sì,
certamente, raccontare e scrivere per me sono un modo di resistere”. Eppure il martirio fa parte dell’essere cristiani come sottolinea il
cardinale Cescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli. Ma chi sono i nuovi martiri oggi?
Il cardinale Sepe: “Martiri
sono le mamme che non accettano l’aborto, che non accettano il divorzio, sono queste
“mamme coraggio”. Sono i tanti “papà coraggio”, sono i tanti giovani che non si lasciano
attrarre dal male, sono i tanti anziani che sfidano anche le difficoltà in cui vivono.
Oggi il martirio è una dimensione fondamentale del vivere cristiano, allora facciamo
leva su questi martiri dei giorni d’oggi per creare quella civiltà dell’amore. Si
resiste al male in nome del bene”. Un percorso, quello
dei martiri cristiani, che non si è interrotto nel Novecento e forse non si interromperà
in futuro, quindi, ma che sarà sempre un percorso di vita, una testimonianza che combatte
la violenza e resiste al male.