Iran, istituita Commissione per giudicare i rivoltosi
In Iran, viene annunciata la nascita di una “Commissione speciale” che dovrà sovrintendere
ai processi degli arrestati nelle proteste delle ultime settimane in Iran. È stata
creata dal capo dell'apparato giudiziario, ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi. Intanto
Mussavi continua a chiedere nuove elezioni. Il servizio di Fausta Speranza Non
si conosce il numero esatto delle persone finite in carcere da quando sono cominciate
le proteste, il 13 giugno. Si va da alcune centinaia delle notizie ufficiali alle
circa 2000 di cui ha parlato due giorni fa la Federazione internazionale per i diritti
umani (Fidh), che parla anche di centinaia di “scomparsi”. Tra i protagonisti della
Commissione di inchiesta c’è anche chi aveva preannunciato una settimana fa condanne
talmente dure da servire come esempio per tutta la popolazione. Intanto il principale
leader dell'opposizione iraniana, Mussavi, mantiene la sua richiesta di nuove elezioni
presidenziali, all'indomani della decisione del Consiglio dei Guardiani che ha confermato
la correttezza della consultazione e la vittoria di Ahmadinejad. Dagli Stati Uniti,
il segretario di Stato Hillary Clinton condanna “le deplorevoli azioni di disturbo”
da parte delle autorità di Teheran ai danni dell'ambasciata britannica in Iran. Tra
sabato e domenica sono state arrestati nove iraniani che lavorano per l’ambasciata
britannica a Teheran. Alcuni di loro sono stati poi rilasciati. E dalla Casa Bianca
trapela per il momento cautela di fronte alle ipotesi di nuove sanzioni nei confronti
dell'Iran da decidere al G8 in Italia. Della situazione a Teheran resta da dire che
i canti di protesta hanno accompagnato ancora la notte della capitale iraniana, secondo
i racconti dei blogger. Le prime voci si levano intorno alle 22.00. Gradualmente si
aggiungono uomini, donne, bambini, e cori si rispondono da un'area all'altra.