2009-06-27 14:58:43

Orissa: a rilento la ricostruzione delle chiese distrutte dagli estremisti indù


Procede con difficoltà il piano di ricostruzione delle chiese e delle altre strutture pastorali distrutte nello stato indiano dell’Orissa durante gli attacchi dei fondamentalisti indù. E, nonostante i numerosi appelli, anche la situazione dei rifugiati cristiani che vivono nei campi di soccorso allestiti dal Governo, stenta a normalizzarsi. L’emergenza umanitaria degli sfollati è stata ribadita da una delegazione della Commissione nazionale per le minoranze, che ha compiuto recentemente una visita nel distretto di Kandhamal, centro dell’ondata di violenze contro i cristiani. Durante la loro permanenza i membri della delegazione hanno incontrato alcuni dei 3000 profughi, verificando le loro condizioni di vita. I membri della Commissione hanno potuto verificare anche lo stato di avanzamento dei lavori di ricostruzione delle chiese, cui sono stati destinati 2 milioni e mezzo di rupie (circa 37.000 euro). Il presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), Sajan K. George, in un intervento ha evidenziato che tale somma di denaro è insufficiente e che in diverse località dell’Orissa i lavori vanno a rilento o sono fermi a causa del conflitto di competenze tra le autorità locali e quelle nazionali. A complicare le opere di ricostruzione si aggiungono i contrasti con le comunità indù locali. Il presidente della Gcic ha citato ad esempio la parrocchia di Betticola: “Gli estremisti indù l’hanno rasa al suolo nell’agosto del 2008 e successivamente hanno iniziato a costruire nello stesso luogo un tempio. Il Governo ha dato ordine di bloccare i lavori, ma di fatto non permette di ricostruire le chiesa e, inoltre, i cristiani della zona continuano a vivere nei campi profughi per timore di altre violenze”. Le continue minacce cui sono sottoposti i cristiani rende ancora lontana, spiegano dalla Gcic, la possibilità di una chiusura definitiva dei campi di soccorso e il rientro totale della popolazione nei villaggi di origine. (V.V.)







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