Missione a Gaza del Consiglio ecumenico delle Chiese
“Pregare, informare, chiedere", sono stati questi i tre punti chiave attorno ai quali
è ruotata la visita a Gaza, della delegazione di Aprodev, l'associazione che riunisce
diciassette organizzazioni europee di sviluppo e di aiuto umanitario collegate al
Consiglio ecumenico delle Chiese, Wcc. L’iniziativa “World week for peace in Palestine
Israel", giunta quest'anno alla quarta edizione, ha invitato i ministri degli Affari
esteri dell'Unione Europea a recarsi in Israele e nei Territori palestinesi per verificare
e "toccare con mano" la situazione di degrado in cui è costretta a vivere la popolazione,
a seguito degli ultimi conflitti armati. Tra gli effetti dell’ultima guerra c'è da
registrare il totale isolamento degli abitanti i quali non ricevono né gli aiuti umanitari
adeguati né il materiale per la ricostruzione delle abitazioni distrutte dai bombardamenti.
Aprodev descrive il processo di pace come fermo, parla di assenza di contatto umano,
di cooperazione e comprensione tra palestinesi e israeliani, sottolinea inoltre come
senza uno Stato di diritto non ci sia la possibilità di una pace duratura. I 17 membri
della delegazione di Aprodev sono rimasti particolarmente delusi dall’inadeguatezza
e dall'inefficacia delle politiche dell'Ue per il raggiungimento della pace. Durante
la visita, la delegazione, che ha incontrato diversi esponenti politici, rappresentanti
delle Nazioni Unite, membri del Governo israeliano e capi religiosi a Gerusalemme,
ha ribadito la posizione precaria dei cristiani palestinesi che non solo soffrono
come i musulmani, ma essendo una minoranza, sono particolarmente vulnerabili a causa
dell'assenza dello Stato di diritto dei territori occupati. Sempre in occasione della
Settimana mondiale per la pace, è arrivato in visita l'arcivescovo metodista di Armagh
e primate di tutta l'Irlanda, Alan E. T. Harper, il quale ha pubblicato un programma
ecumenico di accompagnamento in Israele e Palestina del Consiglio ecumenico delle
Chiese. (M.P.)