Filippine: appello per la liberazione di Eugenio Vagni
“Sono stanco e sfinito”. Sono le parole, in una telefonata alla moglie, di Eugenio
Vagni, volontario della Croce Rossa Internazionale rapito nelle Filippine lo scorso
15 gennaio dai ribelli islamici di Abu Sayyaf. Sono stati i fratelli a rendere nota
la notizia durante le celebrazioni di ieri sera per il 150.mo anniversario della Croce
Rossa Italiana a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova. Romeo Vagni,
uno dei due fratelli, ha riletto l'ultimo appello della moglie del rapito in cui si
chiede alle autorità di continuare ad impegnarsi per la liberazione del marito. Rivolgendosi
ai sequestratori, la signora Vagni si augura che essi facciano una “buona azione”.
Giovedì scorso il portavoce della Croce Rossa delle Filippine, Richard Gordon, aveva
fatto sapere che era stato chiesto un riscatto per la liberazione del operatore italiano.
(M.P.)