2009-06-27 15:13:34

Argentina: no della Chiesa alla depenalizzazione del consumo di droga


Si è celebrata ieri nel mondo, la Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di stupefacenti, sancita dall’ONU. Un evento che vede la Chiesa argentina schierata in prima linea contro la depenalizzazione del possesso di stupefacenti ad uso personale. A ribadirlo è il responsabile della Commissione nazionale della Pastorale della Tossicodipendenza (CNPA) mons. Jorge Lozano. Il presule sottolinea la posizione contraria della Chiesa all’idea di depenalizzare il possesso di droga: un’idea che si basa su un’interpretazione particolare dell’art. 19 della Costituzione Nazionale. Il testo, infatti, si riferisce ad azioni private “che non nuocciono a terzi”. “Le persone in preda alla tossicodipendenza possono provocare vere e proprie stragi. E questo significa “non nuocere a terzi”? – si chiede mons. Lozano – E si può dire che i tossicodipendenti “non nuocciono a terzi” pensando ai padri ed alle madri che non sanno cosa fare con i figli drogati?”. “È preoccupante – afferma poi il presule – che nella provincia di Buenos Aires ci siano circa 400mila giovani che non studiano e non lavorano. Sono ragazzi che non hanno sogni, che si sentono soli e trovano nella droga la risposta più facile, più immediata per placare il dolore e la frustrazione”. Quindi, la CNPA invita tutte le diocesi a realizzare, una giornata di riflessione e di sensibilizzazione contro il flagello della droga e la cultura della morte ed a favore della vita. L’organismo episcopale, che lavora perché in ogni giurisdizione si istituisca una pastorale diocesana sulla tossicodipendenza, sottolinea, infine, che lo scopo della Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di stupefacenti è quello di “rafforzare le azioni necessarie per raggiungere l’obiettivo di una società libera dall’abuso di stupefacenti”. Giovedì a Buenos Aires, nella celebre Plaza de Majo, vi è stata una manifestazione delle cosiddette “Madri per la Vita”. La manifestazione, come hanno spiegato le stesse Madri, voleva “rendere visibile la situazione dei nostri bambini ed adolescenti, che sono caduti nelle reti dei narcotrafficanti che speculano sulla vita e sulla morte di essi”. (I.P.)







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