Una serie di attentati contro le strutture dell’industria petrolifera sono stati compiuti
negli ultimi giorni in Nigeria dai ribelli del Mend, il Movimento per l’emancipazione
del Delta del Niger. L’ultimo è avvenuto questa mattina contro un oleodotto della
Dutch Shell, nonostante ieri il presidente nigeriano, Yar’Adua, abbia offerto un’amnistia
ai ribelli che deporranno le armi. Roberta Rizzo ha chiesto a Raffaello Zordan, esperto
di Africa per la rivista dei Comboniani "Nigrizia", quali siano gli obiettivi del
Mend: R. - Questo
movimento ha come obiettivo principale quello di richiamare l’attenzione dell’opinione
pubblica africana, ma soprattutto internazionale, sul fatto che la Nigeria essendo
un Paese piuttosto ricco di petrolio ha dato in concessione a molte imprese internazionali
- la Shell è una di queste - la possibilità di prelevare petrolio. Tutto ciò avviene
senza che ci sia una ricaduta positiva sulle popolazioni, che vedono i loro territori
devastati dai campi petroliferi, con danni ambientali, inquinamento, eccetera, senza
che ci sia né un recupero ambientale né una ricaduta positiva in termini di ridistribuzione
dei redditi petroliferi. Sappiamo che la Nigeria è uno Stato federale: nel Delta del
Niger ci sono alcuni “staterelli” che ovviamente devono spartirsi, anche loro, i pezzettini
di questa torta. Tutto questo ha a che fare con il governo centrale, che ad oggi non
sta rispondendo positivamente alle richieste non solo del Mend ma neanche di altri
movimenti che si sono ritrovati a rivendicare le stese cose. D.
- Questa serie di attentati avviene immediatamente dopo la visita del presidente russo
al presidente nigeriano… R. - Certamente, è la seconda visita
di un presidente russo in Nigeria. Prima c’era stato Putin, tre anni fa. Però, sappiamo
che la Russia ha la necessità di riaprire una serie di canali politici e commerciali
con vari Stati africani. E’ chiaro che il Mend ha scelto di attuare questi attentati
in questo momento. D. - Il Mend chiede anche l’indipendenza
della regione del Delta del Niger? D. - Se c’è una richiesta
di questo genere tra le loro richieste non è sicuramente quella prioritaria e, comunque,
non mi pare che nello schema di come è disposta oggi la Nigeria ci sia spazio per
operazioni di questo genere.