Una buona occasione offerta ai sacerdoti per riflettere sulla scelta vocazionale,
rinnovare il mandato e promuovere un’attività pastorale che sia al passo con la società
odierna. Con questo spirito la Chiesa cattolica in Thailandia si appresta a vivere
l’Anno Sacerdotale, inaugurato lo scorso 19 giugno da Benedetto XVI e che nel Paese
prenderà il via ufficialmente domenica prossima. La cerimonia di apertura a Roma è
stata seguita via internet nella sede della Conferenza episcopale thai (Cbct). Durante
la funzione liturgica, riferisce l'agenzia AsiaNews, i vescovi hanno assistito all’annuncio
del Papa e alla lettura della missiva che il cardinale Claudio Hummes, Prefetto della
Congregazione per il clero, ha indirizzato ai sacerdoti. Mons. George Yod Phimphisan,
presidente dei vescovi, spiega che la Chiesa thai deve cogliere l’occasione “per riscoprire
l’importanza della vocazione sacerdotale” cercando di far fronte ai “problemi attuali”.
Padre Anthony Vorayuth Kitbamrung, segretario della Commissione cattolica per il clero,
riferisce della distribuzione fra i sacerdoti di un libro sulla vita di S. Giovanni
Maria Vianney – scelto dal Papa come patrono di tutti i parroci e dei sacerdoti –
per “approfondire lo studio e la discussione”. Egli invita inoltre i membri del clero
a diffondere fra i cattolici e i fedeli di altre religioni i motivi alla base della
scelta del sacerdozio e lo stile di vita che un buon sacerdote deve mantenere. Un
esempio di vocazione sacerdotale all’insegna della povertà viene da padre Joseph Phibun
Visitnonthachai, direttore della Commissione cattolica per i rifugiati e del corrispettivo
della Caritas locale nominato da Benedetto XVI il 19 giugno scorso a vescovo di Nakhon
Sawan, nel nord del Paese. Egli è celebre per lo stile di vita sobrio ed è stato un
modello per i seminaristi negli anni in cui ha guidato il seminario minore di San
Giuseppe. In Thailandia i cattolici sono poco più dello 0,6% su un totale di oltre
65milioni di abitanti. I sacerdoti diocesani sono 442, i preti di ordini religiosi
253, i religiosi 121 e le religiose 1428; essi si prendono cura di 470 chiese sparse
per il Paese. (V.V.)