2009-06-26 16:05:44

India: concluso il Forum sui diritti umani dei Cristiani Uniti del Karnataka


Gli attacchi contro i cristiani dell’India, sono stati al centro dell’incontro, tenuto nei giorni scorsi, dal Forum sui diritti umani dei Cristiani Uniti del Karnataka (KUCFHR). L’evento, che si è svolto nella Cattedrale di San Marco a Bangalore su iniziativa della diocesi locale, ha visto la partecipazione di otto vescovi cattolici del posto, di numerosi delegati dei metodisti, degli ortodossi e della Federazione delle Chiese cristiane, per un totale di circa 200 presenti. Inaugurando i lavori, l’arcivescovo di Bangalore, mons. Bernard Moras, ha ricordato che “Dio ha la capacità di far nascere il bene persino dal male. E questo Forum ne è la prova. Gli attacchi alle chiese, ai sacerdoti, alle suore ed ai pastori che si sono verificati nel settembre del 2008 hanno portato i leader religiosi a pensare a come fermare questa violazione del nostro diritto di professare la nostra fede”. “In questa comune sofferenza – ha aggiunto il presule – abbiamo avvertito fortemente la necessità di istituire un forum formato dai leader e dai membri di diverse denominazioni cristiane, così da presentare alle autorità competenti un’immagine comune del nostro dolore”. Quindi, il presule ha aggiunto: “Siamo preoccupati per le gravi violazioni dei nostri diritti umani, perpetrate perché professiamo pacificamente la nostra fede. Anche se il tema centrale del Forum è scaturito dalle violenze anticristiane, tuttavia dobbiamo guardare avanti e cercare di fare di questo Forum una piattaforma in cui identificare quello che abbiamo in comune per realizzarlo insieme, raggiungendo anche i meno fortunati e gli emarginati della società”. Poi, l’arcivescovo Moras, che ricopre anche l’incarico di presidente del Consiglio episcopale regionale del Karnataka, ha sottolineato che gli attacchi anticristiani “hanno rafforzato la nostra fede. Nulla potrà prevalere sull’unità dei cristiani”. Durante i lavori, i partecipanti hanno riflettuto anche sui possibili modi di proclamare la fede, ribadendo, in ogni caso, la condanna per le conversioni forzate. (I.P.)







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