2009-06-26 16:03:54

Il no della Chiesa cilena alla "pillola del giorno dopo"


In Cile, giorni fa, il massimo tribunale amministrativo del Paese (Contralorìa general de la Republica) ha confermato che tutte le istituzioni dello Stato, e dunque anche i Comuni, devono rispettare la sentenza del potere giudiziario che vieta la distribuzione della cosiddetta “pillola del giorno dopo”. Viene a cadere così una scorciatoia utilizzata per evitare l’applicazione della sentenza. Il governo di Michelle Bachelet ha sostenuto e incoraggiato fortemente questa distribuzione gratuita poiché, ha ribadito, la realtà delle gravidanze tra le adolescenti è particolarmente grave, soprattutto tra le ragazze più povere che registrano un tasso 20 volte superiore alle loro coetanee socialmente agiate. Il Presidente dell’episcopato cileno, mons. Alejandro Goic, vescovo di Rancagua, ieri ha difeso la scelta della Chiesa da sempre contraria a questa misura governativa e a tutti gli artifici utilizzati per applicare la disposizione legale bocciata dalla magistratura. Il presule ricorda che le ragioni della Chiesa in materia fanno riferimento al documento governativo conosciuto come “Norme per la regolazione della fertilità umana” che i vescovi, con l’aiuto di esperti, hanno analizzato nel loro documento sulla “accoglienza e promozione della vita” del 2007. Mons. Goic ricorda che l’Episcopato mette al centro di qualsiasi dibattito la considerazione “della procreazione nel contesto del matrimonio e della famiglia così come della vita e dello sviluppo della nazione. Al tempo stesso, aggiunge il presule, la Chiesa rivendica come necessaria l’educazione alla responsabilità di fronte al meraviglioso dono di Dio che è la sessualità umana”. Non è possibile “sostituire la formazione etica” delle persone, in particolare dei giovani, “con il ricorso a mezzi tecnici” poiché è “l’educazione al rispetto dei valori morali ciò che aiuta veramente a crescere come esseri umani”. Senza quest’educazione e rispetto, secondo mons. Goic “non vi è neanche un contributo allo sviluppo di una società sana e responsabile”. D’altra parte il vescovo di Rancagua ricorda che l’esistenza di dati scientifici secondo i quali questa pillola ha un’efficacia “intercettiva” significa che si configura come un mezzo abortivo e, quindi, a maggior ragione inaccettabile e inammissibile per chi rispetta la vita umana. “La dignità delle persone esige che la società protegga coloro che non sono in grado di esercitare l’autonomia come accade nel caso dell’essere umano prima dell’impianto nell’utero materno. “Qualsiasi uso di formule destinate a snaturare questa realtà non deve confondere”, osserva mons. Goic, poiché ciò allontana dai veri valori quali “l’amore, la famiglia, la libertà, la responsabilità sociale e personale”. La procreazione è un diritto umano che lo Stato deve proteggere e rispettare e perciò è anche un suo obbligo favorire un insegnamento capace di valorizzarla e viverla nella cornice naturale: la paternità e la maternità responsabili. Questi scopi, osserva il Presidente dei vescovi cileni, non si raggiungono con la pubblicità dei preservativi poiché, alla fin fine, questi mezzi favoriscono la superficialità e la banalizzazione dei rapporti sessuali. Una vera educazione, conclude il presule, deve ricordare in ogni istante che svicolare la sessualità dall’amore e dal matrimonio, e soprattutto dal supremo dono della procreazione responsabile, non solo riduce questa suprema dimensione umana a semplice fatto biologico, ma avvilisce la persona e la sua dignità. (A cura di Luis Badilla)







All the contents on this site are copyrighted ©.