2009-06-26 15:21:28

I vescovi del Vietnam dal Papa per la visita ad Limina: intervista col presidente della Conferenza episcopale


Prosegue la visita ad Limina dei presuli del Vietnam. Dopo il primo gruppo di ieri, oggi sono stati ricevuti dal Papa altri 6 vescovi: mons. Joseph Vu Văn Thiěn, vescovo di Hai Phòng; mons. Antoine Vu Huy Chuong, vescovo di Hung Hoá; mons. Joseph Dăng Dúc Ngân, vescovo di Lang Són et Cao Bang; mons. Francois Xavier Nguyên Van Sang, vescovo di Thái Bình; mons. Joseph Nguyên Chi Linh, vescovo di Thanh Hóa; mons. Paul-Marie Cao Dinh Thuyên, vescovo di Vinh. In Vietnam il ruolo sociale e educativo della Chiesa viene apprezzato dall'intera società anche se non c'è un riconoscimento formale. Della situazione nel Paese, padre Georges Cheung, responsabile del Servizio Documentazione della Radio Vaticana, ha parlato con mons. Pierre Nguyên Văn Nhon, vescovo di Đà Lat, presidente della Conferenza episcopale del Vietnam.RealAudioMP3

R. - L’Evangile du Christ est semé sur le sol du Vietnam...
Il Vangelo di Cristo è stato seminato sul suolo del Vietnam dal 1533; dopo ci sono stati momenti difficili, ma grazie a Dio tutto è passato. Bisogna aspettare il 1960 perché la gerarchia vietnamita sia formata; la Conferenza episcopale del Vietnam nasce nel 1964, poi nel 1969 è arrivata la prima delegazione della Santa Sede con il cardinale Roger Etchegaray. Ed è a partire da questo momento che le visite della delegazione del Vaticano hanno avuto luogo regolarmente in Vietnam. Ma con la prima visita si è già avuta una svolta storica, perché dopo, ogni volta che ci sono state visite della delegazione, abbiamo riscontrato qualcosa di nuovo. Per esempio, recentemente, la visita della delegazione dal 5 all’11 marzo 2007, con mons. Pietro Parolin, sottosegretario per i Rapporti della Santa Sede con gli Stati, è stata provvidenziale, perché questa visita è avvenuta poco dopo l’incontro storico del 25 gennaio 2007 tra il primo ministro del Vietnam e Sua Santità Benedetto XVI, in Vaticano. Allora, in momenti come questi, si parla di un cammino positivo nelle relazioni diplomatiche. Desideriamo ardentemente la presenza permanente della Santa Sede: un rappresentante del Papa sarebbe per noi un segno tangibile del Santo Padre e della Chiesa. Credo che ogni volta che vi sono visite come questa, sembra che si tratti di piccole cose, ma dopo si vedono molti progressi. Concretamente, per esempio, le nomine dei vescovi, adesso sono molto più libere. Qualche volta vi sono delle difficoltà, oppure delle tensioni, ma attraverso il dialogo ci si può incontrare e risolvere i problemi meglio di prima.

 
D. - Il Vietnam è un Paese in maggioranza buddista, quali sono i rapporti della Chiesa con le altre religioni?

 
R. - En général, il faut dire que l’Eglise catholique...
In generale, bisogna dire che la Chiesa cattolica ha buone relazioni con le altre religioni e le diverse confessioni religiose. Benché le dottrine siano differenti, ci sono valori comuni: il credere in un Essere supremo e soprattutto la questione della morale. Si è molto vicini gli uni agli altri.

 
D. - Come si prospetta l’avvenire per quanto concerne le vocazioni e il ruolo dei laici nella Chiesa e nella società vietnamita?

 
R. - Chaque séminaire a beaucoup de séminaristes...
Ogni seminario ha molti seminaristi, tra i 150 e i 250. In generale vi sono circa mille seminaristi, senza contare i propedeutici. Sono gli studenti che hanno già scelto una vocazione, ma prima di entrare nei grandi seminari trascorrono un periodo in parrocchia per la preparazione. Per quanto riguarda i laici, devo dire che amano la Chiesa e rispettano la gerarchia. Hanno molte qualità ma hanno bisogno di una migliore preparazione perché non solo vivano la fede ma possano anche spiegare agli altri i contenuti della nostra fede. Noi contiamo molto sui giovani, perché i giovani in Vietnam sono amati e rispettati, sono la base dell’avvenire. Soprattutto nelle varie parrocchie e nelle varie attività i giovani occupano una posizione importante. Per esempio, se parliamo di catechisti, sono tutti volontari, circa 50 mila. Vogliono servire la Chiesa con tutto il cuore e rendere gli altri più felici. Ma se parliamo di giovani positivamente, possiamo parlare allo stesso modo degli anziani. Quando ci si domanda perché in Vietnam ci sono tante vocazioni, la sola risposta è: “grazie alla famiglia. Perché la famiglia vietnamita è un supporto, è già un pre-seminario, c’è tutto nella famiglia”.







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