2009-06-25 15:15:08

Mostra su San Paolo ai Musei Vaticani


A chiusura dell’Anno Paolino, indetto da Benedetto XVI lo scorso 29 giugno per celebrare l’Apostolo delle Genti nel bimillenario della nascita, è stata presentata questa mattina presso i Musei Vaticani la mostra “San Paolo in Vaticano: la figura e la parola dell’Apostolo delle Genti nelle raccolte pontificie”. Sarà aperta al pubblico a partire da domani. C’era per noi Paolo Ondarza.

(Musica)

Un invito a riscoprire la figura e l’opera dell’Apostolo delle Genti attraverso le innumerevoli testimonianze artistiche lasciateci nel corso dei secoli: è la mostra “San Paolo in Vaticano”, 130 opere, tra sarcofagi in marmo, disegni, dipinti, reperti recentemente recuperati dagli ultimi scavi presso la Basilica di San Paolo fuori le Mura prima e dopo l’incendio che la distrusse nel 1823. Il curatore Umberto Utro:
 
“I visitatori di questa mostra potranno scoprire opere che sono nella stragrande maggioranza mai viste, inedite. L’invito che facciamo, noi dei Musei Vaticani, è quello di venire a vedere questo tesoro mai aperto al pubblico e in questa occasione rivelato”.
 
Quanto esposto proviene prevalentemente dalle collezioni vaticane ed è articolato in due sezioni. Il visitatore ammirerà le prime figurazioni di Paolo, modellate sulla ritrattistica classica: evidente la somiglianza tra i tratti somatici dell’Apostolo e quelli del filosofo Plotino. Tra gli ideatori della mostra c’è mons. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura:

 
“Paolo ha ispirato l’arte dei secoli attraverso il suo 'biografo' Luca. Negli Atti degli Apostoli le narrazioni, per esempio della famosa via di Damasco, l’esperienza della predicazione nell’Areopago di Atene, i suoi viaggi, sono entrati naturalmente nell’immaginario. Forse appare meno il Paolo delle Lettere, anche perchè lì la riflessione è una riflessione molto più alta, che forse si riassume nei ritratti ricalcati su figure di filosofi dell’antichità, quasi a dimostrare che Paolo è il nuovo pensiero cristiano che, lentamente, entra nell’interno della cultura dell’Occidente e ad essa si sostituisce”.

 
In rassegna anche le fasi costruttive del grande santuario edificato nel IV secolo sulla tomba di Paolo a Roma, le raffigurazioni di Pietro e Paolo provenienti dall’antica Basilica vaticana. Chiude il percorso la seconda sezione dedicata all’attualità del messaggio paolino con preziosi codici miniati rinascimentali, libri stampati nelle lingue volgari fino alle più recenti traduzioni dei testi paolini, tra cui quella interconfessionale utilizzata da tutti i cristiani.

Una delle immagini che la mostra lascia nella memoria del visitatore è sicuramente la prima raffigurazione del martirio di San Paolo nel sarcofago del IV secolo d.C. ritrovato nella Basilica sulla via Ostiense e conservato oggi presso il Museo Pio Cristiano: nella scena non è effigiato il momento violento della decollazione, ma l’istante immediatamente precedente l’esecuzione: alla figura carica di pathos del carnefice nell’atto di sfoderare la spada si contrappone l’immagine virile e serena dell’Apostolo, atleta della fede e testimone della Parola fino agli estremi confini della terra.

 
(Musica)







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