2009-06-25 15:55:26

Corte dei Conti: in Italia la corruzione è una tassa da oltre 60 miliardi di euro


La Commissione Europea ha deciso di deferire l'Italia, insieme con Australia, Irlanda e Spagna, alla Corte di Giustizia Europea per non aver recepito la direttiva sulla revisione dei conti. La normativa impone a tutti gli Stati membri di istituire sistemi esterni di controllo della qualità, nonchè il controllo pubblico sulla professione di revisore contabile. Sempre oggi il procuratore generale della Corte dei Conti, Furio Pasqualucci, nel giudizio sul rendiconto generale dello Stato per l’esercizio 2008, ha affermato che il fenomeno della corruzione all’interno della Pubblica Amministrazione “è rilevante e gravido di conseguenze”. Si tratta di una vera e propria “tassa immorale e occulta”. Secondo il procuratore è più che ragionevole temere che il suo impatto sociale “possa incidere sullo sviluppo economico del Paese anche oltre la stima effettuata dal Servizio anticorruzione del ministero della Pubblica Amministrazione nella misura prossima a 50-60 miliardi di euro all’anno”. L'evasione fiscale è “un vero e proprio tesoro che ove acquisito all'erario risolverebbe non pochi problemi consentendo una sollecita riduzione del debito, una riduzione della pressione fiscale e un incremento delle spese in conto capitale tale da rilanciare l'economia”, afferma ancora il procuratore generale della Corte dei Conti. Il presidente di sezione della Corte dei Conti, Gian Giorgio Paleologo, nella relazione sul rendiconto generale dello stato per il 2008 ha sottolineato poi come durante lo scorso anno sia “aumentato in misura consistente il gettito delle addizionali regionali e comunali (rispettivamente del 10,6% e del 21,6%) nonostante il rallentamento del ciclo economico”. (A.L.)







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