2009-06-25 14:56:36

Convegno della Comunità di Sant'Egidio sul dramma dei bambini soldato


Il dramma dei bambini-soldato e il ruolo delle organizzazioni religiose. Questi i temi al centro di un convegno promosso ieri dalla Comunità di Sant'Egidio con la partecipazione del rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu per i Bambini e i Conflitti Armati, Radhika Coomaraswamy. All’incontro era presente suor Rosemary Nyurumbe, direttrice del Centro Santa Monica di Gulu, in Uganda, creato per le ex ragazze-soldato e sostenuto da Sant’Egidio. Sull’opera di riabilitazione delle giovani vittime dei conflitti armati ascoltiamo suor Rosemery al microfono di Roberta Rizzo:RealAudioMP3

R. – It is a difficult thing, I should say...
E’ un’operazione molto difficile, perchè richiede molta pazienza, ma soprattutto molto amore, attenzione su come seguire le varie fasi della situazione.

 
D. – In cosa consistono le fasi di riabilitazione?

 
R. – There are many fases...
La primissima fase è il fatto di stare con loro e di ottenere la loro fiducia, di ascoltarli, di poter poi lavorare insieme. In un certo senso è necessario tornare bambini e poter pensare come pensano loro, per poterli capire. Solo in questo modo è possibile essere visti non solo come degli adulti, ma come degli amici, delle persone che hanno a cuore il loro benessere, la loro salute, la loro felicità. Quello di cui loro si occupano non è una riabilitazione diretta, ma indiretta, attraverso l’esposizione di diverse attività che permettono ai bambini di recuperare la loro infanzia, tutto quello che hanno perso e che non hanno potuto vivere.

 
D. – La situazione dei bambini soldato e delle bambine soldato è differente. Spesso le bambine soldato sono messe da parte...

 
R. – The difference is that…
Le bambine soldato vivono una doppia tragedia, nel senso che diventano al tempo stesso schiave sessuali, ma anche madri. Devono quindi confrontarsi con problemi di diversa natura. La questione dell’educazione per le ex bambine soldato è ancora più complessa perché una volta recuperata l’ex bambina soldato, bisogna occuparsi dei suoi bambini. Probabilmente questa ragazza, o giovane donna, ha anche dei bambini e quindi bisogna recuperare l’intera famiglia. Un’ulteriore tragedia, naturalmente, è che queste bambine soldato a loro volta hanno dei bambini che hanno bisogno di assistenza, di affetto, e spesso sono anche frutto di violenze. Quindi bisogna mettere in piedi un sistema che si occupi di tutto quello che è venuto a mancare, naturalmente, nella vita del bambino.







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