Convegno della Comunità di Sant'Egidio sul dramma dei bambini soldato
Il dramma dei bambini-soldato e il ruolo delle organizzazioni religiose. Questi i
temi al centro di un convegno promosso ieri dalla Comunità di Sant'Egidio con la partecipazione
del rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu per i Bambini e i Conflitti
Armati, Radhika Coomaraswamy. All’incontro era presente suor Rosemary Nyurumbe,
direttrice del Centro Santa Monica di Gulu, in Uganda, creato per le ex ragazze-soldato
e sostenuto da Sant’Egidio. Sull’opera di riabilitazione delle giovani vittime dei
conflitti armati ascoltiamo suor Rosemery al microfono di Roberta Rizzo:
R. – It is
a difficult thing, I should say... E’ un’operazione molto difficile, perchè
richiede molta pazienza, ma soprattutto molto amore, attenzione su come seguire le
varie fasi della situazione.
D. – In cosa consistono
le fasi di riabilitazione?
R. – There are many fases... La
primissima fase è il fatto di stare con loro e di ottenere la loro fiducia, di ascoltarli,
di poter poi lavorare insieme. In un certo senso è necessario tornare bambini e poter
pensare come pensano loro, per poterli capire. Solo in questo modo è possibile essere
visti non solo come degli adulti, ma come degli amici, delle persone che hanno a cuore
il loro benessere, la loro salute, la loro felicità. Quello di cui loro si occupano
non è una riabilitazione diretta, ma indiretta, attraverso l’esposizione di diverse
attività che permettono ai bambini di recuperare la loro infanzia, tutto quello che
hanno perso e che non hanno potuto vivere.
D. –
La situazione dei bambini soldato e delle bambine soldato è differente. Spesso le
bambine soldato sono messe da parte...
R. – The difference
is that… Le bambine soldato vivono una doppia tragedia, nel senso che diventano
al tempo stesso schiave sessuali, ma anche madri. Devono quindi confrontarsi con problemi
di diversa natura. La questione dell’educazione per le ex bambine soldato è ancora
più complessa perché una volta recuperata l’ex bambina soldato, bisogna occuparsi
dei suoi bambini. Probabilmente questa ragazza, o giovane donna, ha anche dei bambini
e quindi bisogna recuperare l’intera famiglia. Un’ulteriore tragedia, naturalmente,
è che queste bambine soldato a loro volta hanno dei bambini che hanno bisogno di assistenza,
di affetto, e spesso sono anche frutto di violenze. Quindi bisogna mettere in piedi
un sistema che si occupi di tutto quello che è venuto a mancare, naturalmente, nella
vita del bambino.