2009-06-20 15:49:24

Sri Lanka: dopo la guerra civile la tragedia degli sfollati


Sono 279.000 i civili tamil nei campi profughi dello Sri Lanka per i quali la guerra durata 27 anni non può dirsi veramente conclusa fino a quando non potranno tornare in pace e sicurezza nelle loro case. Gli ultimi dati diffusi da fonti ufficiali precisano che gli sfollati, fuggiti dall’ultima battaglia nel nord del paese, finita con la sconfitta dei ribelli secessionisti un mese fa, sono distribuiti in maggioranza in 22 campi nel distretto di Vavunyia, cui si aggiungono 10.000 persone in una dozzina di campi nel distretto di Jaffna e 11.000 in quello di Trincomalee. Quelli che si trovano più in difficoltà, perché rimasti fino all’ultimo nella zona dei combattimenti con i ribelli, sono 80.000 tra uomini, donne e bambini; sono i più vulnerabili fisicamente a causa della fame e della sete patite, e per le ferite subite sotto i bombardamenti nell’ultima battaglia sulla spiaggia di Mullaitivu. “Due sacerdoti in un campo di Vavuniya - dice alla Misna padre Kamal Andrady, direttore della sezione dello Sri Lanka del Jesuit refugee service (Jrs) - hanno scelto di restare con 28 bambini che accudivano in un orfanotrofio, e che ora sono trattenuti nella zona di massima sicurezza nei campi, dove i soldati stanno esaminando tutti per il sospetto che possano esserci guerriglieri infiltrati”. “È importante che questa gente rientri il prima possibile nei loro villaggi e città nella regione di Vanni da dove è scappata. Una lunga permanenza nei campi sarebbe deleteria” dice padre Andrady, che spera che il governo mantenga l’impegno preso di far rientrare tutti entro l’anno. Nei campi profughi il Jesuit Refugee Service ha organizzato cucine comuni usate da 7000 famiglie (almeno 35.000 persone) e dalle scuole, dove i bambini possano recuperare almeno in parte una sensazione di normalità; cibo caldo e assistenza medica sono fornite anche dalla Caritas-Sri Lanka. E un operatore sociale ha raccontato ad AsiaNews che anche la situazione delle Internally displaced persons (Idp) del campo profughi di Chettikulam, a 12 chilometri da Vavuniya, è piuttosto grave. “I bambini soffrono per la malnutrizione e la mancanza di medicinali. Ci sono giovani ragazze incinte, tra i 17 e i 19 anni, senza cure”. “Il governo è totalmente incapace di far fronte agli impressionanti problemi che ci sono – continua - ma nessuna notizia esce dai campi profughi ed il resto della popolazione dello Sri Lanka è all’oscuro di quanto accade ai rifugiati”. Inoltre “non sono stati ancora forniti dati precisi sul numero reale dei profughi”. L’operatore sociale si appella alla comunità internazionale “ed in particolare al governo indiano” perché dimostrino maggiore attenzione per la sorte dei profughi. “Il governo di Colombo - dice - ha una sola preoccupazione: scovare altri membri delle Tigri Tamil che vivono nei campi e ucciderli tutti”. (V.V.)







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