In Iran repressione e proteste. Mousavi: brogli pianificati da mesi
“Sono pronto al martirio” così, secondo testimoni, l'ex candidato moderato alle elezioni
presidenziali iraniane Mir Hossein Mussavi, unendosi ai dimostranti per le strade
di Teheran. Oggi migliaia di persone, si sono radunate davanti all’Università, nonostante
i divieti imposti dal governo. Dura la repressione della polizia. Gli oppositori del
presidente Ahmadinejad continuano a chiedere l’annullamento del voto. Il presidente
eletto ha ringraziato l’Ayatollah Ali Khamenei massima autorità spirituale del Paese
per aver di fatto parlato di elezioni giuste. Intanto il consiglio Supremo dei Guardiani
si è detto pronto a ricontare a campione il 10% delle schede delle elezioni del 12
giugno. In questo scenario oggi anche un attentato suicida al mausoleo dell'Ayatollah
Khomeini. Sulla difficile situazione nel Paese Cecilia Seppia ha sentito Alberto Zanconato
corrispondente Ansa da Teheran: