2009-06-20 14:51:30

Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica


In questa 12.ma Domenica del Tempo Ordinario la Liturgia ci presenta il Vangelo della tempesta sedata nel Lago di Tiberiade. Gesù invita ai suoi discepoli a passare all’altra riva. Improvvisamente una grande tempesta di vento e le onde minacciano di far affondare la barca, mentre il Signore dorme. Impauriti i discepoli svegliano il Maestro che fa cessare il vento e le onde e dice:

«Perché avete paura? Non avete ancora fede?».

Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia all'Università Lateranense:RealAudioMP3

A chi sta con Gesù, a chi vive nella fede e della fede, Gesù regolarmente chiede di «passare all'altra riva». Noi preferiremmo restare nella terra ferma nella quale già ci troviamo. Stare con Cristo significa non poter mai stare fermo in un punto, in un approdo comodo e rassicurante per il fatto che presenta, tutto sommato, solo piccole incognite che abbiamo ormai imparato a gestire. Don Andrea Santoro ripeteva spesso che vivere nella fede significa partire. Nella traversata scoppia la tempesta e la tempesta è un'altra condizione ordinaria del vivere cristiano. E nella tempesta i discepoli che erano in barca con Gesù provano paura. Questa paura va a corrodere la base stessa della loro fede. La paura e la fede non possono convivere. Chi è nella fede, chi confida ed è affidato al Signore, non sa più che cosa sia la paura, non smarrisce mai il senso del futuro che è dato dalla certezza della persistenza del bene. Chi è nella fede crede più a Cristo che non alle onde e al vento che lo minacciano. Per entrare nella paura bisogna prima necessariamente distogliere gli occhi dalla fede, da Gesù che dorme, tranquillo, sul cuscino della nostra barca.







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