Cuba: il cardinale Ortega inaugura l’Anno Sacerdotale
Con la celebrazione dei Vespri nella cattedrale di L’Avana l’arcivescovo della capitale
cubana, cardinale Jaime Ortega, ha inaugurato giovedì scorso l’Anno Sacerdotale insieme
con i due vescovi ausiliari: mons. Alfredo Petit e mons. Juan de Dios Hernández. Durante
tutto l’anno – ha affermato il porporato - nella capitale ci sarà sempre una chiesa
aperta affinché i fedeli possano adorare il Santissimo e pregare per la santificazione
dei sacerdoti. “La presenza viva e reale di Cristo, Sommo sacerdote - ha ricordato
il cardinale Jaime Ortega - dovrà accompagnare tutte le iniziative che si svolgeranno
fino al mese di giugno del 2010”. “Noi - ha detto il porporato - dobbiamo essere i
primi a pregare per la nostra santificazione. Tutti, uomini e donne, sono chiamati
alla santità, ma il sacerdote poiché pastore del Signore, oltre alla sua santità,
deve tener presente che la sua missione è chiamare il popolo di Dio alla medesima
santificazione”. Ricordando che nella vita del sacerdote può accadere che ci siano
aspetti non soddisfacenti e coerenti con la sua vocazione, l’arcivescovo della capitale
ha spiegato che “il Signore non gli toglie il dono ricevuto”: quello di santificare
attraverso “l’annuncio della Parola, l’amministrazione dei Sacramenti, in particolare
della riconciliazione e della celebrazione dell’Eucaristia”. E’ di fondamentale importanza
– ha precisato - “che colui che santifica sia anche lui santo”. “Solo se il cuore
del presbitero è in unione con quello di Gesù, anche in lui risplenderà la luce di
Cristo”. Dall’amore esclusivo del sacerdote per Cristo - ha quindi osservato il cardinale
Ortega - dipende la sua santificazione personale e la risonanza che negli altri può
avere la sua azione santificatrice. Il porporato ha poi sottolineato la dimensione
eucaristica “perché è proprio l’Eucaristia il cuore della vocazione e della missione
del sacerdote”. Nelle sue meditazioni sul significato dell’Anno apertosi nella Basilica
di San Pietro con la celebrazione dei Vespri da parte di Benedetto XVI, l’arcivescovo
dell’Avana ha fatto anche riferimento all’importanza della preghiera per l’aumento
delle vocazioni sacerdotali: “Molti che si sentono veramente chiamati al sacerdozio
– ha auspicato - rispondano affermativamente la chiamata del Signore”. Il porporato
cubano ha infine auspicato che questo Anno di grazia possa essere vissuto con un profondo
e autentico senso della comunità ecclesiale. Occorre porre al centro - ha concluso
- anche la comunione parrocchiale all’interno della quale il presbitero espleta la
propria missione evangelizzatrice. (A cura di Luis Badilla)