I leader religiosi e le autorità locali del Sudan hanno firmato un accordo di pace
per porre fine alla guerra civile a Rumbek, nel sud del Paese. L’accordo è giunto
al termine di un incontro di preghiera ecumenico durato diversi giorni e che ha visto
la partecipazione delle Chiese della città di Rumbek. Tra i presenti, il vescovo di
Rumbek, mons. Cesare Mazzolari, e il reverendo Aphayo, appartenente alla Chiesa episcopale
del Sudan. “Non c’è dubbio – hanno affermato i partecipanti all’incontro – che il
nostro Dio è un Dio della pace e non della guerra”, invocando la misericordia del
Signore per le vittime del conflitto. I leader religiosi hanno poi pregato per le
famiglie dei caduti di guerra, chiedendo loro “non la vendetta, ma il perdono”. “Vendetta
ed odio – hanno ribadito – derivano dallo spirito del male e devono essere respinti
con coraggio, così da essere davvero cristiani”. “Noi, come comunità cristiana – si
legge nel documento – ci impegniamo a compiere tutti i passi necessari indicati da
Dio per restaurare uno Stato di diritto e portare la riconciliazione nella nostra
regione”. Di qui, l’impegno anche di intensificare il controllo sulle armi, strumenti
di violenza. “La cultura della vendetta – ha detto mons. Mazzolari – deve essere sostituita
dalla cultura del perdono”. Sulla stessa linea il reverendo Aphayo, il quale ha ricordato
che le Chiese “hanno un ruolo attivo nella costruzione delle vie della pace”. Dal
loro canto, le autorità locali si sono impegnate nell’organizzazione di un piano di
disarmo della società civile, sottolineando che “la pace deve essere coltivata”. (I.P.)