2009-06-19 16:17:16

In Polonia celebrazioni per il millennio del martirio di San Bruno


Il millennio del martirio di San Bruno è ricordato, a partire da oggi, con celebrazioni a Łomża e Giżycko, nel nord-est della Polonia, alla presenza dell’Inviato Speciale del Santo Padre, il cardinale Józef Glemp, arcivescovo emerito di Varsavia. Gli eventi iniziano a Łomża, con la sessione plenaria della Conferenza episcopale polacca. Domani a Giżycko, luogo probabile della morte del Santo, si terrà un incontro di evangelizzazione rivolto ai giovani. Sempre a Giżycko, è prevista domenica la celebrazione eucaristica conclusiva presieduta dal cardinale Glemp. San Bruno o Brunone nacque nel 974 a Querfurt in Sassonia. Dopo aver ultimato gli studi nella scuola della cattedrale di Magdeburgo, fu nominato canonico della stessa cattedrale e cappellano di corte dell’imperatore Ottone III. Nel corso di un viaggio a Roma, divenne monaco nel monastero benedettino dei Santi Alessio e Bonifacio, prendendo il nome di Bonifacio in onore dell’omonimo Santo “Apostolo della Germania”(675-754). Conobbe successivamente San Romualdo e si fece suo discepolo, riassumendo l’insegnamento del maestro sul cammino spirituale del monaco con la seguente affermazione: “Per coloro che cercano la via del Signore c'è una triplice opportunità: per i novizi che vengono dal mondo il desiderato cenobio; per i maturi assetati del Dio vivo l'aurea solitudine dell'eremo; per quelli infine che bramano sciogliersi da ogni legame ed essere con Cristo, il Vangelo tra i pagani”. Nel 1004 fu consacrato arcivescovo per le missioni in Oriente e inviato ad evangelizzare dal Papa Silvestro II. Con una lettera del 1008 ammonì severamente l’imperatore Sant’Enrico II che combatteva contro il duca polacco Boleslao I, invitandolo alla riconciliazione. Si recò missionario in molte terre dell’Europa centro-orientale e scrisse le vite dei primi martiri di quelle regioni, tra cui quella di Sant’Adalberto, vescovo di Praga. Insieme con 18 compagni, il 9 marzo 1009 subì egli stesso il martirio per mano dei baltici della Prussia Orientale, in un luogo lungo il confine polacco-lituano-ruteno, probabilmente Giżycko. La sua azione missionaria venne ricordata da Giovanni Paolo II nell’omelia nella Cattedrale di Gniezno il 3 giugno 1979 e nella Lettera Apostolica “Euntes in mundum” (25 gennaio 1988) per il millennio del “Battesimo” della Rus’ di Kiev. (M.V.)







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