In Polonia celebrazioni per il millennio del martirio di San Bruno
Il millennio del martirio di San Bruno è ricordato, a partire da oggi, con celebrazioni
a Łomża e Giżycko, nel nord-est della Polonia, alla presenza dell’Inviato Speciale
del Santo Padre, il cardinale Józef Glemp, arcivescovo emerito di Varsavia. Gli eventi
iniziano a Łomża, con la sessione plenaria della Conferenza episcopale polacca. Domani
a Giżycko, luogo probabile della morte del Santo, si terrà un incontro di evangelizzazione
rivolto ai giovani. Sempre a Giżycko, è prevista domenica la celebrazione eucaristica
conclusiva presieduta dal cardinale Glemp. San Bruno o Brunone nacque nel 974 a Querfurt
in Sassonia. Dopo aver ultimato gli studi nella scuola della cattedrale di Magdeburgo,
fu nominato canonico della stessa cattedrale e cappellano di corte dell’imperatore
Ottone III. Nel corso di un viaggio a Roma, divenne monaco nel monastero benedettino
dei Santi Alessio e Bonifacio, prendendo il nome di Bonifacio in onore dell’omonimo
Santo “Apostolo della Germania”(675-754). Conobbe successivamente San Romualdo e si
fece suo discepolo, riassumendo l’insegnamento del maestro sul cammino spirituale
del monaco con la seguente affermazione: “Per coloro che cercano la via del Signore
c'è una triplice opportunità: per i novizi che vengono dal mondo il desiderato cenobio;
per i maturi assetati del Dio vivo l'aurea solitudine dell'eremo; per quelli infine
che bramano sciogliersi da ogni legame ed essere con Cristo, il Vangelo tra i pagani”.
Nel 1004 fu consacrato arcivescovo per le missioni in Oriente e inviato ad evangelizzare
dal Papa Silvestro II. Con una lettera del 1008 ammonì severamente l’imperatore Sant’Enrico
II che combatteva contro il duca polacco Boleslao I, invitandolo alla riconciliazione.
Si recò missionario in molte terre dell’Europa centro-orientale e scrisse le vite
dei primi martiri di quelle regioni, tra cui quella di Sant’Adalberto, vescovo di
Praga. Insieme con 18 compagni, il 9 marzo 1009 subì egli stesso il martirio per mano
dei baltici della Prussia Orientale, in un luogo lungo il confine polacco-lituano-ruteno,
probabilmente Giżycko. La sua azione missionaria venne ricordata da Giovanni Paolo
II nell’omelia nella Cattedrale di Gniezno il 3 giugno 1979 e nella Lettera Apostolica
“Euntes in mundum” (25 gennaio 1988) per il millennio del “Battesimo” della Rus’ di
Kiev. (M.V.)