2009-06-18 15:16:23

Religiose d'Europa in rete per combattere la tratta delle persone


Riunire tutte le religiose delle diverse congregazioni che in Europa lottano contro il traffico e lo sfruttamento di donne e bambini. È l’obiettivo di “Renate”, il progetto varato due mesi fa in Olanda a seguito dell’incontro di 15 religiose di 8 Paesi europei. "Renate" è infatti l’acronimo di Religious in Europe network against trafficking and exploitation e, come ha spiegato al Sir suor Imelda Poole, dell’Istituto Beata Vergine Maria, si tratta anche di un bel nome molto utilizzato nell’Europa dell’Est. L’impegno di “Renate” è al centro del convegno “Religiose in rete contro la tratta”, che si conclude oggi a Roma. “Siamo solo agli inizi – ha detto suor Imelda Poole nel suo intervento -, formeremo un gruppo che si occuperà della comunicazione, un gruppo per l’Europa est, un sito web, una campagna europea per la Giornata europea contro il traffico di esseri umani (18 ottobre) e stiamo organizzando per il 2011 un convegno in Polonia, con 50 religiose dall’Est Europa e 50 dall’Europa occidentale”. Per ora le religiose hanno messo in rete un Forum interattivo che sta raccogliendo adesioni, si chiama “Faith” (Forum against international trafficking in human) ed è all’indirizzo www.renate-europe.net. “Abbiamo molto lavoro da fare – ha aggiunto la religiosa britannica -, raccogliere i contatti, organizzare la rete, anche perché ci sono traffici di ragazze dall’est all’ovest, ma anche dall’Africa e dalla Cina verso l’Europa”. La sfida maggiore, ha poi sottolineato, “è formare una rete che sia veramente efficace ed operativa. Perché da sole non abbiamo potere. Ci dobbiamo assistere l’una con l’altra nel lavoro di lobby, nelle campagne di prevenzione e informazione e nell’assistenza alle vittime. Insieme saremo più forti perché possiamo parlare ad una sola voce, condividere risorse, sostenerci a vicenda”. Tra gli impegni che attendono le religiose europee c’è il lavoro sulla domanda, ossia sui “clienti”: “Dobbiamo cominciare dall’educazione nelle scuole, aiutando i giovani a conoscere cosa c’è dietro il mercato del sesso”. A questo proposito è “molto importante avere il sostegno dei vescovi europei e della Chiesa locale. La gerarchia ecclesiastica, costituita da uomini, deve parlare ad alta voce di questo problema”. A suo avviso “il vero lancio di "Renate" sarà la conferenza del 2011, quando avremo dati reali sulla consistenza e le possibilità della rete europea. Per ora abbiamo una visione e una missione”. Secondo dati recenti forniti dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), che ha organizzato il convegno insieme all’Unione internazionale superiore generali, sarebbero circa 500 mila le donne vittime di tratta in Europa. (M.G.)







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