Religiose d'Europa in rete per combattere la tratta delle persone
Riunire tutte le religiose delle diverse congregazioni che in Europa lottano contro
il traffico e lo sfruttamento di donne e bambini. È l’obiettivo di “Renate”, il progetto
varato due mesi fa in Olanda a seguito dell’incontro di 15 religiose di 8 Paesi europei.
"Renate" è infatti l’acronimo di Religious in Europe network against trafficking and
exploitation e, come ha spiegato al Sir suor Imelda Poole, dell’Istituto Beata Vergine
Maria, si tratta anche di un bel nome molto utilizzato nell’Europa dell’Est. L’impegno
di “Renate” è al centro del convegno “Religiose in rete contro la tratta”, che si
conclude oggi a Roma. “Siamo solo agli inizi – ha detto suor Imelda Poole nel suo
intervento -, formeremo un gruppo che si occuperà della comunicazione, un gruppo per
l’Europa est, un sito web, una campagna europea per la Giornata europea contro il
traffico di esseri umani (18 ottobre) e stiamo organizzando per il 2011 un convegno
in Polonia, con 50 religiose dall’Est Europa e 50 dall’Europa occidentale”. Per ora
le religiose hanno messo in rete un Forum interattivo che sta raccogliendo adesioni,
si chiama “Faith” (Forum against international trafficking in human) ed è all’indirizzo
www.renate-europe.net. “Abbiamo molto lavoro da fare – ha aggiunto la religiosa britannica
-, raccogliere i contatti, organizzare la rete, anche perché ci sono traffici di ragazze
dall’est all’ovest, ma anche dall’Africa e dalla Cina verso l’Europa”. La sfida maggiore,
ha poi sottolineato, “è formare una rete che sia veramente efficace ed operativa.
Perché da sole non abbiamo potere. Ci dobbiamo assistere l’una con l’altra nel lavoro
di lobby, nelle campagne di prevenzione e informazione e nell’assistenza alle vittime.
Insieme saremo più forti perché possiamo parlare ad una sola voce, condividere risorse,
sostenerci a vicenda”. Tra gli impegni che attendono le religiose europee c’è il lavoro
sulla domanda, ossia sui “clienti”: “Dobbiamo cominciare dall’educazione nelle scuole,
aiutando i giovani a conoscere cosa c’è dietro il mercato del sesso”. A questo proposito
è “molto importante avere il sostegno dei vescovi europei e della Chiesa locale. La
gerarchia ecclesiastica, costituita da uomini, deve parlare ad alta voce di questo
problema”. A suo avviso “il vero lancio di "Renate" sarà la conferenza del 2011, quando
avremo dati reali sulla consistenza e le possibilità della rete europea. Per ora abbiamo
una visione e una missione”. Secondo dati recenti forniti dall’Organizzazione internazionale
per le migrazioni (Oim), che ha organizzato il convegno insieme all’Unione internazionale
superiore generali, sarebbero circa 500 mila le donne vittime di tratta in Europa.
(M.G.)