Corea del Sud: leader religiosi auspicano il rafforzamento della democrazia
In Corea del Sud sacerdoti cattolici, pastori protestanti e monaci buddisti chiedono
il ripristino della dimensione democratica nella vita del Paese e una maggiore libertà
di espressione. Circa 200 sacerdoti, 300 religiosi e laici hanno preso parte ad una
manifestazione nel centro di Seoul per sensibilizzare le istituzioni sul rischio di
un “processo degenerativo della convivenza democratica”. “Non possiamo più sopportare
– sottolineano gli organizzatori della manifestazione – l’attuale situazione che poco
a poco sta affievolendo la democrazia”. “Si è di fronte ad un uso eccessivo del potere
– aggiungono – che si manifesta con strategie che vorrebbero pianificare l’opinione
pubblica con il ricorso ad intimidazioni o alla formulazione di leggi costrittive”.
Secondo i leader religiosi occorre ripristinare un orizzonte di convivenza civile
ove “la libertà ed il diritto costituiscano il fondamento delle relazioni umane e
della vita sociale”. I sacerdoti della comunità cattolica – rende noto l’Osservatore
Romano – celebreranno quotidianamente per un mese Sante Messe perché la società coreana
ritrovi “la democrazia, la pace, la libertà di espressione e una solidale convivenza”.
(A.L.)