“Sulle orme di Padre Pio: i suoi luoghi, il suo messaggio”. E’ il titolo del documentario
prodotto da Angelo Bassi e Gioacchino Marino in collaborazione con i Frati cappuccini
della Basilica di San Giovanni Rotondo e presentato stamani nella sede della nostra
emittente. Il documentario, diretto da Annarita Cocca, verrà distribuito domenica
prossima in concomitanza con la visita di Benedetto XVI a San Giovanni Rotondo. Alla
presentazione sono intervenuti, tra gli altri, il giornalista di “Famiglia Cristiana”
Saverio Gaeta, il vaticanista di Rai Vaticano Giuseppe De Carli e il rettore della
Basilica di San Giovanni Rotondo, fra Francesco Dileo. C’era per noi Amedeo Lomonaco:
(musica)
Il
documentario offre un suggestivo itinerario per ripercorrere i luoghi del frate di
Pietrelcina. Le immagini – ha spiegato Saverio Gaeta - mostrano
i luoghi di Padre Pio e diversi oggetti, tra cui il calice, il messale e il crocifisso:
“Dopo
tanti documentari, tanti libri, tante esperienze e tanti racconti, che quasi ci fanno
pensare che non ci sia più nulla di nuovo da dire su Padre Pio, in questo documentario
ci viene consentito di percorrere le stesse orme del Santo. La santità, spesso, viene
vista come un qualcosa di alto ma di disincarnato. Documentari come questo ci mostrano,
invece, che la realtà di ogni Santo è fatta di gesti molto semplici, molto concreti
e molto umani”.
Dal documentario – ha aggiunto Giuseppe De
Carli - emerge la figura di Padre Pio come modello di sacerdote che entra
nelle case della gente lasciandovi un messaggio di amore, di fede e di speranza:
“Mi
sembra quindi giusta la scelta di riproporre il religioso che celebra la Santa Messa.
Questa scena si ripete più volte. Ma la frase più luminosa è quella che lo stesso
Padre Pio sceglie per definirsi. Scrive semplicemente: ‘Sono soltanto un sacerdote
che prega’. Per questo milioni di persone si sono innamorate di lui”.
Fra
Francesco Dileo ha ribadito infine il significato e l’obiettivo di questo
percorso sui luoghi di Padre Pio accompagnato dalle telecamere:
“L’esperienza
di accompagnare le telecamere nei luoghi di San Pio l’ho subito vissuta come una sorta
di apostolato, un modo differente, se vogliamo, per arrivare alla gente e far conoscere
la figura di Padre Pio”.