Perù: in Amazzonia si insedia commissione per il dialogo con i popoli indigeni
“Voglio ringraziare la Chiesa cattolica e quella evangelica. Che il sangue versato
si trasformi in terra fertile di pace, riconciliazione, senza più odio né interessi
personali”. Così il primo ministro Yehude Simon si è pronunciato alla cerimonia di
insediamento della ‘Commissione per il dialogo’ con i popoli indigeni dell’Amazzonia,
mobilitati da oltre due mesi per chiedere la cancellazione di un pacchetto di decreti
legislativi che, affermano, mirano a privatizzare le risorse naturali della foresta.
Dopo le violenze del 5 giugno a Bagua – il cui bilancio resta incerto – Simon si è
recato lunedì nella Selva Centrale, dove ha incontrato i dirigenti delle comunità
native a cui ha promesso di promuovere in parlamento la deroga di due discussi decreti,
che i popoli autoctoni considerano lesivi dei loro diritti. Simon - precisa l'agenzia
Misna - si è peraltro detto pronto a lasciare l’incarico “quando tutto tornerà tranquillo,
credo nelle prossime settimane” con un gesto interpretato come un chiaro segnale di
distacco dal governo centrale. Mentre la Selva Centrale resta paralizzata in attesa
di sapere se le promesse del governo saranno mantenute, le autorità di Lima hanno
reso noto di aver concesso un salvacondotto ad Alberto Pizango, presidente dell’Associazione
interetnica di sviluppo della selva, promotrice della mobilitazione dei nativi; Pizango,
accusato di sedizione, ha ottenuto asilo politico dal Nicaragua dove potrebbe trasferirsi
a breve. (R.P.)