2009-06-16 15:02:05

Messico: la Chiesa condanna l'assassinio di un sacerdote e di due seminaristi


La Conferenza episcopale messicana ha condannato il terribile assassinio di un sacerdote e di due seminaristi, avvenuto sabato scorso nella città di Arcelia (Guerrero), e ha espresso le sue condoglianze a mons. Maximino Martínez Miranda, vescovo di Ciudad Altamirano, al seminario e alle famiglie che soffrono per l’irreparabile perdita dei loro cari. “Condanniamo anche - si legge nel testo del comunicato ripreso dall'agenzia Fides - la violenza che sta colpendo il nostro Paese ed esigiamo dalle autorità competenti, a tutti i livelli di governo, di realizzare un’indagine urgente per individuare i responsabili di questo crimine vigliacco”. Il comunicato si conclude con la richiesta a tutti di unirsi nella preghiera per la diocesi, per il seminario e per le famiglie, “affinché il Signore dia loro forza e pronta consolazione”. Le vittime dell’omicidio sono il sacerdote Habacuc Hernández Benítez, 39 anni, coordinatore della pastorale vocazionale nella diocesi di Ciudad Altamirano, ed i giovani Eduardo Oregón Benítez, 19 anni, e Silvestre González Cambrón, 21 anni, entrambi di Ajuchitlán, Guerrero. I tre sono stati assassinati mentre si dirigevano ad una riunione di pastorale vocazionale, la sera di sabato, nel municipio di Arcelia, a Tierra Caliente (Guerrero). Secondo la polizia il sacerdote ed i seminaristi sono stati raggiunti da colpi sparati da alcuni individui intorno alle sette di sabato pomeriggio, mentre viaggiavano su un camioncino in una delle strade centrali di Arcelia. Improvvisamente un altro veicolo li ha raggiunti, li hanno fatti scendere dal camioncino e li hanno colpiti con vari colpi calibro 9. I corpi sono stati vegliati nel seminario di Ciudad Altamirano e ieri sono stati trasportati nei loro luoghi di origine. Domenica scorsa l’arcivescovo di Acapulco, mons. Felipe Aguirre Franco, dopo aver celebrato una Santa Messa nella Chiesa di Nostra Signora della Soledad, ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha ribadito che ancora non si conosce la dinamica dei fatti. Il presule ha segnalato anche che in quella regione del Paese prevale la logica di risolvere tutto con la pistola, la logica del regolamento di conti, dello spargimento di sangue, “è una società che si sta cainizzando, dove il fratello ammazza il fratello”. (R.P.)







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