In India la Chiesa rafforza il dialogo con gli indù per isolare i gruppi radicali
Rafforzare i legami con i leader indù più influenti, con lo scopo di sconfessare e
isolare i gruppi induisti radicali responsabili delle violenze contro i cristiani:
con questo spirito la Chiesa cattolica indiana ha indetto una serie di incontri ad
alto livello e un programma di iniziative di dialogo fra indù e cristiani. Ad inaugurare
il programma – rende noto l'agenzia Fides - è stato un incontro tenutosi nei giorni
scorsi a Mumbai al quale hanno partecipato il cardinale Oswald Gracias, il nunzio
Apostolico in India, mons Lopez Quintana, e leader induisti tra cui Sri Jayendra Sarawati
Swami. Uno dei temi centrali dell’incontro, che ha visto i leader confrontarsi in
spirito di amicizia e profondo rispetto, è stato quello delle violenze contro le minoranze
cristiane in India, a partire dall’ultimo ciclo di attacchi dello scorso anno in Orissa.
I leader indù hanno condannato con fermezza le violenze affermando che l’India è un
“Paese spirituale”, uno Stato che rispetta i diritti e la libertà religiosa delle
minoranze. Si è parlato anche delle presunte “conversioni forzate” che, a detta di
alcuni gruppi induisti, sarebbero operate dai cristiani soprattutto presso i dalit
e i fuoricasta. Il cardinale Oswald Gracias ha sottolineato che “la conversione è
una scelta profondamente personale” e che nella Chiesa cattolica non esistono “conversioni
forzate”. I leader cattolici e indù hanno poi convenuto sul fatto che fedeli cristiani
e indù dovrebbero impegnarsi insieme in progetti sociali, soprattutto nel campo dell’istruzione
e della sanità. I credenti in Cristo sono chiamati a misurarsi con i gruppi radicali
indù senza reagire alle provocazioni e alle aggressioni, ma con altre modalità: pregando
e digiunando, alzando la voce nelle competenti sedi istituzionali, dialogando e incontrando
nella reciproca attenzione e fratellanza la grande maggioranza dei leader e dei credenti
di fede indù, da secoli alleati nel costruire armonia, riconciliazione e unità. Alcuni
fedeli presenti hanno proposto infine di formare una delegazione di cristiani e indù
che possa compiere un pellegrinaggio interreligioso di pace in diversi Stati dell’India,
visitando comunità cristiane e sensibilizzando la popolazione locale. L’obiettivo
è di portare un messaggio e una testimonianza di armonia fra comunità diverse. (A.L.)