2009-06-12 15:48:36

Il Sudan riapre il Darfur alle Ong


Il Sudan permetterà alle agenzie umanitarie espulse lo scorso marzo di ritornare in Darfur e riprendere le operazioni di soccorso alle popolazioni locali. Lo ha annunciato ieri al Palazzo di Vetro, John Holmes, responsabile Onu per gli aiuti umanitari. Secondo l'esponente delle Nazioni Unite, Khartoum avrebbe detto che "sono benvenute non solo le ong esistenti, ma anche quelle nuove". Nessuna conferma, al momento, è arrivata dalle organizzazioni internazionali. Il Sudan - lo ricordiamo - aveva espulso i gruppi umanitari stranieri dopo il mandato spiccato, nei mesi scorsi, dalla Corte Penale Internazionale nei confronti del presidente sudanese Omar al-Beshir, per crimini contro l'umanità proprio in Darfur. Sul significato di un eventuale ritorno delle Ong indipendenti in Darfur, Giada Aquilino ha raccolto il commento di padre Franco Moretti, direttore della rivista dei comboniani "Nigrizia":RealAudioMP3  
R. – Significherebbe che una parte maggiore degli aiuti inviati dalla comunità internazionale arriverebbero a destinazione. Non è detto che la situazione migliorerà drasticamente: rimarranno sempre tanti profughi, rimarrà sempre questo genocidio in corso. Le sofferenze verranno un po’ lenite. E’ impossibile per i piccoli organismi non governativi locali che dipendono dal ministero degli Interni gestire un’emergenza così grande. Si provi a pensare al campo profughi di Kalma con 170 mila persone, senza mezzi di trasporto, senza comunicazioni, senza strade, senza punti di incontro, di distribuzione del cibo, delle medicine e così via.
 
D. – In quali condizioni vive, quindi, la popolazione del Darfur? Le stime delle Nazioni Unite parlano di almeno 300 mila morti nel conflitto...
 
R. – Quando visitai un anno fa il Darfur, gli esponenti delle principali organizzazioni non governative mi riferirono di 450 mila persone morte. Qualcuno già dice che siamo arrivati a metà del genocidio del Rwanda. Nel 1994 la comunità internazionale disse: “Mai più un Rwanda”, invece si ripete puntualmente. Io penso che siamo vicini al mezzo milione di morti. E’ un’umanità sull’orlo della disperazione. Bisogna continuare a urlare contro questo scempio dei diritti umani in Darfur. Il Darfur è in tutto il Sudan. 







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